“Calci e pugni dai poliziotti”: condannato a tre anni per calunnia
Giovane residente ad Aosta aveva accusato quattro agenti di violenze durante un arresto: dovrà risarcirli con 10 mila euro a testa
«I poliziotti mi hanno preso a calci e pugni durante l’arresto». Lo avrebbe riferito in ospedale Mohamed Abibou, un ventinovenne residente ad Aosta. Dichiarazione che, in base alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesco Pizzato, si è rivelata falsa, una calunnia.
Per questo motivo, il giudice monocratico del Tribunale di Aosta ha condannato Abibou a 3 anni di carcere e al pagamento di un risarcimento da 10 mila euro a ognuno dei quattro poliziotti che aveva accusato.
La vicenda
Il giovane era stato arrestato a novembre per resistenza a pubblico ufficiale e, in sede di convalida dell’arresto, aveva riferito di non sentirsi bene.
Per questo motivo, aveva lasciato il Tribunale in ambulanza e, una volta in ospedale, aveva raccontato di essere stato picchiato da quattro poliziotti durante l’arresto. La Procura di Aosta aveva quindi aperto un fascicolo (a carico di ignoti) per lesioni.
Le indagini
Alcuni testimoni dell’arresto hanno riferito di non aver assistito a nessun tipo di maltrattamento posto in essere dagli agenti.
Inoltre, dalle immagini registrate da un agente all’interno della macchina della polizia e da quelle delle telecamere situate nella stanza della Questura dove si trovava il ventinovenne, sarebbe emerso (secondo la tesi degli inquirenti) che era stato lo stesso Abibou a procurarsi le ferite (colpendo a pugni e testate l’interno della volante e le partenti della stanza in cui si trovava).
In aggiunta, dalle indagini era emerso che la lesione al tallone sinistro era precedente al momento dell’arresto.
Resistenza a pubblico ufficiale
In virtù di quanto emerso, il fascicolo per lesioni è stato archiviato. Nei confronti di Abibou è attualmente in corso anche il processo relativo al reato di resistenza a pubblico ufficiale.
(federico donato)