Consiglio Valle: Joël Farcoz nuovo vicepresidente
Il consigliere unionista ottiene 18 voti; la maggioranza c'è (forse)
Passa al primo scrutinio il nome di Joël Farcoz come vicepresidente. Il segreto dell’urna non stana i franchi tiratori. Hanno ottenuto due voti Jean-Claude Daudry, uno Jean Barocco, tre Augusto Rollandin e uno Maria Luisa Russo.
Sei le schede nulle; quattro le bianche. Così tanto per gettare fumo negli occhi.
Il dibattito
«Con questa sentenza prende fine un sistema politico. Oggi la ricostruzione di un polo autonomista – la diatriba destra-sinistra è pretestuosa – deve fondarsi su valori di legalità chiari. Noi siamo chiamati a gettare le basi. Limitarsi alla critica non è sufficiente. Il tiro al bersaglio alla fine lascia il tempo che trova anche perché il bersaglio non scappa e affronta la discussione a viso aperto».
Così Patrizia Morelli (Alliance valdôtaine).
«Le critiche sono necessarie se fatte per evolvere e io credo che la nostra autonomia deve evolvere. Tutti possono sbagliare ma se la nostra Valle d’Aosta ha raggiunto gli attuali numeri lo dobbiamo al lavoro corale di questo Consiglio. Il cambiamento passa attraverso atti e non solo attraverso le persone». Dice Jean Barocco (Uv) che fa le pulci alla Lega ricordando ai consiglieri la nomina di Etienne Andrione, l’incarico all’università al professore Bruno Galli. Poi getta un ponte verso i leghisti. «Io penso che il percorso autonomista e federalista si possa fare insieme».
«I valdostani aspettano altre risposte da questa aula. Ho vissuto questa pagina, che ha visto lo sciacallaggio politico, con profonda tristezza. Tutto questo è riduttivo. Abbiamo visto persone rinnegare il proprio passata: una tristezza. Il collega ha tutto il diritto e il dovere di difendersi. Bisogna ritrovare un clima sereno, di rispetto. Bene le prediche ma facciamo attenzione ai pulpiti da dove provengono».
A sottolinearlo Emily Rini (Gruppo misto).
«Politicamente Lei lascia un vuoto politico, non ha mai voluto qualcuno al suo fianco perché non le facesse ombra».
Ha sentenziato Elso Gérandin (Mouv’).
(danila chenal)