Forte Bard: il mistero di mobili e arredi persi di vista dal 2009
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 04/04/2019

Forte Bard: il mistero di mobili e arredi persi di vista dal 2009

Nella risposta il presidente Fosson ha detto che parte del mobilio è stata ritrovato

Il mistero dei mobili e degli arredi di pregio di proprietà dell’Associazione Forte di Bard. Acquistati a suo tempo da una ditta artigianale valdostana, che fine hanno fatto? Ne ha chiesto conto in Consiglio Valle il capogruppo di Mouv’ Stefano Ferrero. Per il consigliere l’ultimo avvistamento risale al 2009 quando vennero trasportati dal Forte nell’allora sede di rappresentanza regionale a Parigi.

La risposta

A riferire il presidente della Regione Antonio Fosson. «L’attuale Governo regionale e l’attuale struttura organizzativa dell’Associazione Forte di Bard non hanno piena conoscenza del percorso, in quanto il trasferimento risale agli anni 2009-2010». Fosson ha assicurato di aver cercato di reperire tutte le informazioni del caso, sollecitando Finaosta e il Forte di Bard. «A oggi, per quanto è stato possibile ricostruire, il mobilio, non più utilizzabile nella sede della Maison du Val d’Aoste a Parigi acquisita nel 2009, avrebbe dovuto essere reimpiegato nella sede della società Finbard; questa, però, è  in liquidazione nel 2011».

Ha proseguito. «Una parte del mobilio, presente negli inventari, è stata ritrovata dall’Associazione Forte di Bard nei magazzini di Arnad. Inoltre il 27 marzo abbiamo chiesto con lettera a Finaosta di effettuare tutti gli approfondimenti possibili, con la collaborazione dell’Associazione Forte di Bard, per fare maggiore chiarezza sulla situazione». Il capo dell’esecutivo ha garantito «l’intenzione di proseguire nella ricerca dei mobili di cui ancora manca riscontro».

La replica

Il capogruppo del Mouv’ ha replicato raccomandando massima attenzione. Ha rilevato. «Il Forte ha sì i muri spessi ma, come Napoleone insegna, a volte non bastano. Comunque permane un mistero su questa vicenda, che coinvolge una struttura che è uno dei fiori all’occhiello della nostra regione».
(re.vdanews.it)

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