Bar Rocce Nere: resta il sequestro delle mura ma riapre l’attività
Lo ha disposto oggi, venerdì 12 aprile, il gip Giuseppe Colazingari
Bar Rocce Nere: le mura del locale restano sequestrate, ma domani mattina l’attività sarà riaperta. Lo ha stabilito oggi (venerdì 12 aprile) il gip del Tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari.
L’istanza era stata presentata dai legali di Ivan Voyat (amministratore unico della ditta appaltatrice Ivies spa), Jacques Fosson e Davide Sciulli. Secondo i due avvocati, il sequestro non sarebbe stato utile perché, da un lato, i lavori sull’immobile sono già stati conclusi e, dall’altro, perché sarebbe stato dannoso per terzi. Nel locale, infatti, lavorano 25 dipendenti.
La cornice di questi provvedimenti è l’inchiesta su appalti pubblici addomesticati, conditi da concussione, corruzione, abuso d’ufficio, falso e turbata libertà della procedura di scelta del contraente. Il tutto con cuore del “malaffare” individuato a Valtournenche, con varie ramificazioni, e fulcro dell’inchiesta – secondo l’accusa – Fabio Chiavazza, 48 anni, geometra residente a Challand-Saint-Victor, responsabile dell’ufficio tecnico di Valtournenche dal 2016 ai primi mesi del 2018 e in precedenza a Saint-Pierre.
Il sequestro
Giovedì mattina, i Carabinieri della compagnia di Châtillon e Saint-Vincent avevano apposto i sigilli al bar Rocce Nere di Cervinia. La struttura, secondo gli investigatori, è al centro di una lottizzazione abusiva.
Il provvedimento era stato emesso dal gip di Aosta, Giuseppe Colazingari, su richiesta del pm Luca Ceccanti.
(fe.do.)