Corruzione elettorale: Avati ammesso al rito abbreviato
Domenico Avati risulta il terzo degli esclusi unionisti dal Consiglio Valle
Corruzione elettorale, per aver fatto pressioni su alcuni dipendenti del Casinò di Saint-Vincent al fine di ottenere il loro voto e per aver promesso vantaggi tradotti in possibili assunzioni e salti di carriera. Questa l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Aosta (pm Luca Ceccanti) nei confronti di Domenico Avati, 53 anni, dipendente della casa da gioco termale (era responsabile dei servizi di conta e segretariato).
Rito abbreviato
I legali di Avati hanno fatto richiesta (accolta) al gup Davide Paladino di procedere con rito abbreviato. Il giudice ha quindi rinviato l’udienza al 1° luglio, dopo aver accolto l’eccezione sollevata dalla difesa, che chiedeva l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche (perché disposte nell’ambito di un altro procedimento penale).
Le accuse
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Avati (terzo escluso alle ultime elezioni regionali con 815 preferenze ottenute nella lista dell’Union Valdôtaine), in cambio di voti, avrebbe promesso posti di lavoro e spostamenti nell’ambito dell’organico del Casinò di Saint-Vincent.
L’accusato, difeso dagli avvocati Corinne Margueret e Alessandra Fanizzi, avrebbe rivolto promesse sia ai dipendenti della casa da gioco, che ad aspiranti tali.
Lo stesso, nell’ambito delle perquisizioni si era visto sequestrare appunti e materiale informatico, analizzati a fondo degli inquirenti.Ricordiamo che, a seguito dell’inserimento del nome dell’ex direttore del personale nel registro delle notizie di reato, la casa da gioco aveva anche avviato un’indagine interna, dalla quale non erano emersi provvedimenti.
Le indagini
Le indagini, coordinate dagli uffici inquirenti di via Ollietti, sono state condotte dai Carabinieri di Saint-Vincent e Châtillon.