Truffa ad anziani: due condanne a quattro anni
Il giudice Davide Paladino ha condannato Maria Esposito e Gianluca Palmieri, arrestati a febbraio dai carabinieri, per truffe in cui si fingevano giudici del tribunale e carabinieri
Quattro anni di reclusione per truffa aggravata ad anziani, furto con strappo e indebito utilizzo di carte di credito. È pesante la condanna inflitta dal gup di Aosta, Davide Paladino, a Maria Esposito, 47 anni, e Gianluca Palmieri, 28, entrambi originari di Napoli.
I due erano stati arrestati a febbraio dai carabinieri del Nucleo Radiomobile e del Nucleo Operativo della compagnia di Aosta, con l’accusa di aver messo a segno due truffe e di averne tentate almeno altre tre, sempre a danno di anziani.
L’operazione
L’operazione era scattata nella tarda serata di un mercoledì di febbraio, al termine di un’attività informativa e di riscontro sul territorio da parte dei militari.
La scoperta delle truffe era arrivata quasi per caso, nel corso di un controllo, quando una pattuglia del Nucleo operativo aveva notato, a bordo di una Jeep Renegade, una donna già ripresa, a gennaio, dalla videosorveglianza in una gioielleria aostana, mentre tentava di comprare un collier in oro utilizzando un bancomat rubato a un anziano.
I sospetti
Insospettiti, i militari avevano deciso di seguire l’auto fino in via Volontari del Sangue, dove la Jeep si era fermata per far scendere un uomo. Avvicinatosi ai condomini della zona, lo stesso ne era poi uscito repentinamente, salendo nuovamente in auto. I carabinieri avevano così deciso di fermare l’auto per un’identificazione, quando alla centrale operativa è arrivata la chiamata di un’anziana che denunciava una truffa.
Da qui un controllo più approfondito, che aveva consentito alla pattuglia di individuare due buste con goielli e 250 euro in contanti, per un valore complessivo di circa 10 mila euro. L’anziana, accorsa negli uffici di via Colonnello Alessi, aveva poi riconosciuto la refurtiva, raccontando la vicenda.
Il modus operandi
Dal racconto era emerso il modus operandi utilizzato da Gianluca Palmieri e Maria Esposito. La donna, 78 anni e vedova, infatti, aveva ricevuto una telefonata da parte di «un soggetto ignoto qualificatosi come giudice del Tribunale di Aosta», che aveva presentato una richiesta: la consegna in una busta codificata di 5 mila euro, o equivalente in oro, per far sì che la presunta vittima di un incidente stradale, investita dal figlio della signora, ritirasse la denuncia.
Il falso carabinieri
La busta sarebbe poi stata ritirata a domicilio da un carabiniere. All’appuntamento si era presentato Palmieri, fingendosi carabiniere in borghese.
Insospettita, la donna aveva chiesto che le venisse mostrato il tesserino identificativo, ma l’uomo, vistosi scoperto, aveva strappato la busta dalle mani della donna e si era precipitato verso l’auto, venendo così scoperto dai militari.
Da successivi controlli, come aveva raccontato il Comandante del Gruppo Aosta, Danilo D’Angelo, era poi emerso il legame con «la truffa del pomeriggio precedente e un altro tentativo di raggiro avvenuto nei giorni scorsi».
(al.bi.)