Monte Bianco: riscoppia la polemica sui confini tra Italia e Francia
Un'ordinanza di divieto di atterraggio in parapendio sul Monte Bianco 'sconfina' in territorio italiano per il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi
;Un’ordinanza francese rischia di riaprire il contenzioso, mai risolto, sui confini tra Italia e Francia sul Monte Bianco. Il divieto d’oltralpe di atterraggio in parapendio su un perimetro di 600 metri attorno alla cima del Monte Bianco si estende infatti alla parte ritenuta italiana. Le ordinanze dei Comuni di Chamonix e Saint-Gervais del 26 giugno scorso, successive a un incidente mortale, «non hanno la giurisdizione per avere validità sul territorio italiano». A protestare è il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi.
«Giuridicamente ognuno può emetterle solo per quanto concerne la propria competenza territoriale; non può ovviamente andare a fare ordinanze su territorio estero. Dai due Comuni non ci è arrivata alcuna segnalazione ufficiale, ci è giunta una nota dalla guardia di finanza di Entrèves». L’informativa è stata inviata anche alla procura della Repubblica di Aosta, al comando delle fiamme gialle e all’Istituto geografico militare.
I confini contesi
Per l’Italia la linea di confine passa sullo spartiacque mentre per la Francia il Monte Bianco è interamente nel proprio territorio. A fine 2017 Google maps aveva rivisto i confini dell’area (che prima rispecchiavano la cartografia francese), delineando con linee tratteggiate la zona contesa. Alcuni mesi prima c’era stata una riunione tra le autorità dei due Stati; si era deciso che nessuno avrebbe intrapreso iniziativa unilaterali in quelle aree. Il 4 settembre 2015 era scoppiato un ‘caso’ diplomatico quando il sindaco di Chamonix (Francia) aveva fatto bloccare con una transenna e dei lucchetti l’accesso al ghiacciaio del Gigante, dal rifugio Torino, sotto la stazione di arrivo della funivia italiana Skyway, considerandolo nel proprio territorio.
L’Italia fa riferimento al Trattato fra Regno di Sardegna e Impero francese (Torino, 24 marzo 1860) e alla Convenzione di delimitazione tra Sardegna e Francia (Torino, 7 marzo 1861) in esecuzione dello stesso trattato. La cartografia francese invece sposta il confine sul versante sud del massiccio per un’area di 82 ettari (la vetta del Monte Bianco, il rifugio Torino e una parte della stazione a monte della funivia francese) rifacendosi ai confini sanciti con l’armistizio di Cherasco del 1796 dopo la prima campagna Napoleonica in Italia ed entrati – dopo una decisione unilaterale francese – sulle carte ufficiali a partire dal 1865.
(re.newsvda.it)