Biotestamento: in crescita le disposizioni anticipate dei valdostani
Sono circa 400 le dat già depositate nei nostri comuni nell'ultimo anno e mezzo, il maggior numero ad Aosta, Sarre e Quart.
Biotestamento: in crescita le disposizioni anticipate dei valdostani.
Sono 39 i comuni valdostani che nell’ultimo anno e mezzo hanno accolto le disposizioni anticipate di trattamento – Dat – il cosiddetto biotestamento o testamento biologico.
Nel 2018 sono state depositate nella nostra regione 213 dichiarazioni.
Nel 2019, il trend è in aumento visto che solo nel primo semestre sono già 178 le dat presentate.
Complessivamente, le dichiarazioni anticipate di trattamento sono 391; i comuni che registrano il numero più alto di dichiarazioni sono Aosta (152), Sarre (28) e Quart (27).
Cos’è la disposizione anticipata di trattamento
La legge 19 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018 regolamenta il testamento biologica: in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, e dopo aver acquisito adeguate informazione mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, ogni persona può esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonchè il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari.
Le dat possono essere depositate dalle persone maggiorenni, rivolgendosi al comune di residenza.
E’ necessario presentarsi di persona allo sportello comunale di residenza per consegnare le dichiarazioni, compilare la richiesta di deposito ed eventualmente il modello di nomina del fiduciario. (La Legge si limita a prevedere che il fiduciario sia maggiorenne e capace di intendere e di volere. Il fiduciario è chiamato a rappresentare l’interessato nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie).
«Le dat non hanno costi per i cittadini – ha spiegato il presidente del Celva Franco Manes – e sono esenti da obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa».
L’importanza dei Comuni
Il presidente del Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta Franco Manes ha sottolineato l’importanza dei Comuni, «che si confermano il primo punto di riferimento sul territorio per i cittadini; anche nella sensibilizzazione su temi di grande delicatezza sociale e civile».
I numeri sono in crescita e l’obiettivo più importante è porre le condizioni per una scelta meditata e consapevole. Per questo motivo il Celva sostiene da tempo, nell’ambito di un articolato progetto, le iniziative che favoriscono il deposito delle disposizioni anticipate di trattamento.
In particolare supporta i Comuni e gli Uffici Anagrafe negli adempimenti normativi e nella divulgazione delle buone pratiche organizzative con modalità operative uniformi su tutto il territorio, attraverso schema di regolamento e modulistica Fines».
(re.newsvda.it)