Carenza segretari comunali: passa la legge per superare l’emergenza
A favore la maggioranza + Adu, astenuti i 4 grillini, contrari Lega, Mouv' e GM
Passa con 20 voti a favore – astenuti i 5S, 11 contrari – la legge sul reclutamento dei segretari degli Enti Locali (8 necessari per fare fronte alle carenze).
Per Paolo Sammaritani, consigliere della Lega Valle d’Aosta la legge per il reclutamento dei segretari degli Enti locali «non s’ha da fare. Almeno con queste modalità. Il disegno di legge è, se possibile, addirittura peggiore di quello rinviato a luglio». Enumera i requisiti richiesti per i segretari comunali in Italia: diploma di laurea in materia economica-giuridica, la partecipazione a un corso-concorso pubblico, un praticantato di tre mesi e, in seguito, l’iscrizione all’albo. «In Valle d’Aosta la situazione è diversa. Ci sono segretari anche privi di laurea e che non hanno partecipato a nessun concorso» puntualizza. «Il buon politico deve garantire pari garanzie a tutti i concorrenti» scandisce. Non ravvisa nessun urgenza nell’indizione di un concorso. Ribadisce. «Per superare le criticità avevamo suggerito di pescare nell’Albo secondo». «E’ un disegno di legge assolutamente non necessario» rincara Elso Gérandin (Mouv’).
E’ urgenza
Di segno opposto l’intervento del capogruppo dell’Union valdôtaine Luca Bianchi. «E’ un’urgenza questa legge. E’ dal 1998 che non vengono più fatti concorsi per il reclutamento di segretari degli Enti locali. Da ex sindaco parto dal presupposto che quello del segretario debba essere un incarico fiduciario. E’ un problema reale la carenza di segretari. La legge va approvata perché dà una risposta concreta. Non abbiamo la pretesa sia perfetta ma da risposte chiare».
Per Daria Pulz (Adu) «in un decennio non c’è stata la volontà politica di indire un concorso. Tuttavia oggi voteremo a favore perché non possiamo non raccogliere il grido di allarme dei sindaci». Perplessi i consiglieri del M5S che annunciano l’astensione. Per Claudio Restano (Gm) «mortificati gli iscritti all’albo secondo».
Di dibattito «positivo su un problema di grande complessità sul quale siamo in ritardo di dieci anni» ha parlato il presidente Antonio Fosson. «Il sistema in Valle d’Aosta ha funzionato non avremmo voluto mortificare le professionalità acquisite».
(danila chenal)