Monterosa Ski: Lega, Mouv’ e Restano contro la conferma di Munari nel cda
Ricordano che il Consiglio Valle aveva approvato una risoluzione che mandava a casa il presidente della società di impianti a fune
Giorgio Munari torna a fare discutere il Consiglio Valle. «La Giunta ha ricordato alla Finaosta la responsabilità e il compito di nominare in totale indipendenza i vertici della Monterosa spa». Scandisce in aula consiliare il presidente della Regione Antonio Fosson al quale la Lega ha chiesto conto della ratio con la quale la Finaosta ha nominato i vertici della società di impianti a fune Monterosa Spa. In Consiglio Valle era passata una risoluzione che estrometteva dalla società Giorgio Munari.
Il dibattito
Così Stefano Aggravi (Lega). «La figura di Ponzio Pilato andrebbe rivalutata. Mi spieghi perché in alcuni momenti la Finaosta è una in house e in altri non lo è. La nomina era delicata e scottante. Abbiamo scoperto che all’uso la Giunta lascia liberamente le società partecipate fare qualcosa. In questo casa le indicazioni andavano date perché la Monterosa è una partecipata. La Val d’Ayas è molto complicata così è meglio lavarsi le mani».
Ha rincarato Elso Gerandin. «Mi associo alle considerazioni del collega Aggravi. Lei ricopre una figura istituzionale e Lei ha il dovere di attenersi. Lei ha l’obbligo di dare indicazioni: Lei non può lavarsene le mani, non può essere un semplice postino. Corre voce che Lei sia stato messo nella condizione di non decidere. Pena: il suo posto da presidente. Lei non ha fatto rispettare l’ordine del giorno di questo Consiglio. Il fatto che Munari non sia più presidente non la assolve. Ci sarà la continuità».
Claudio Restano (Misto). «Senza dubbio il Consiglio Valle, per l’ennesima volta, è stato delegittimato. Speriamo che il nuovo cda dia una svolta alla società. Evochiamo un cambiamento e non la continuità. Chi non rispetta la parola data non merita di ricoprire il suo ruolo».
Dai banchi della maggioranza
Ha spiegato Pierluigi Marquis (Sa). «Un cambiamento gestionale tout court sarebbe stato pregiudiziale alla stagione invernale alle porte».
Per Alberto Bertin «è ora che si affronti la revisione dei criteri per le nomine. C’era una risoluzione del Consiglio regionale che liberamente Finaosta non ha accolto. Questo la partecipata dovrebbe spiegare».«
Fare uscire qualcuno dalla porta per poi farlo rientrare dalla finestra, dandogli ancora più potere è incomprensibile». E’ il pensiero di Daria Pulz (Adu)
L’assessore ai Trasporti Luigi Bertschy parla di«incarico difficile e complesso che dovrà portare avanti il nuovo cda. Conferma il bisogno di serenità. Il lavoro si Finaosta è stato delicato. Oggi bisogna tutti voltare pagina e definire gli obiettivi con la parte politica sul territorio».
(danila chenal)