Rapina in farmacia: decisivi i testimoni e le celle telefoniche
Il presunto colpevole è un giovane aostano di 22 anni
Nella risoluzione dell’indagine relativa alla rapina in farmacia dell’8 giugno 2019, sono stati decisivi i testimoni e le celle telefoniche. A rivelarlo è la dirigente della Squadra Mobile della Questura di Aosta Eleonora Cognigni (foto).
Gli inquirenti avevano posto l’attenzione su Devid Mex dopo la rapina al minimarket, avvenuta sette giorni dopo e per il quale il giovane è già stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione.
Gli uomini della Squadra Mobile, però, hanno avuto bisogno di diversi mesi per comporre il puzzle, come ha spiegato la dirigente Eleonora Cognigni.
Il quadro probatorio: decisivi i testimoni
Durante una conferenza stampa convocata in Questura, Cognigni ha esposto l’attività di indagine che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il primo tassello del «puzzle» è stato il ritrovamento della bicicletta nelle vicinanze dell’abitazione del presunto colpevole.
Gli elementi raccolti che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono diversi.
In primis l’analisi delle celle telefoniche, che posizionano Mex sul luogo della rapina prima e durante il fatto.
In seconda battuta, la moto sequestrata dopo la seconda rapina. Gli inquirenti hanno accertato che il giovane l’ha acquistata due giorni dopo il primo crimine fuori Valle.
Inoltre, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti – e sequestrati – attrezzi da scasso.
Infine, gli investigatori hanno raccolto testimonianze e segnalazioni che hanno permesso di definire un «quadro probatorio grave, che giustifica la custodia cautelare in carcere disposta dall’autorità giudiziaria».
Devid Mex, 22 anni, attualmente è ricoverato in ospedale. Una volta dimesso sarà tradotto nel carcere di Brissogne.
(tho.pi.)