Geenna: il gip chiede altri sei mesi di indagini su Perron e Lancerotto
La procura aveva chiesto l'archiviazione, ma il gip Silvia Salvadori vuole vederci chiaro sui rapporti dei due esponenti unionisti con la presunta "locale" di 'ndrangheta di Aosta
Per il pm non parevano «esserci elementi tali da giustificare un giudizio». Ma il gip vuole togliersi ogni dubbio e chiede altri sei mesi di indagini.
E’ così che, almeno per il momento, per Ego Perron, ex assessore e consigliere regionale, e Valerio Lancerotto, ex assessore e attuale consigliere al Comune di Aosta, la vicenda Geenna non si chiude ancora.
La proroga delle indagini è stata decisa dal gip di Torino, Silvia Salvadori; la procura aveva chiesto l’archiviazione.
Al termine dell’udienza di lunedì 27 gennaio Salvadori si era presa alcuni giorni per decidere in merito alla richiesta della procura antimafia.
Perron e Lancerotto, entrambi esponenti dell’Uv, sono indagati nell’inchiesta Geenna della Dda di Torino, che ha individuato una presunta «locale» della ‘ndrangheta ad Aosta. Perron è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, mentre Lancerotto per voto di scambio politico-mafioso.
I magistrati avevano chiesto l’archiviazione, oltre che per Perron e Lancerotto, anche per Giovanni Giampaolo, Francesco Iaria e Michele Strangio, coinvolti nell’inchiesta per spaccio di droga, quello che gli inquirenti ritengono uno dei tanti business della cosca.
In seguito alla disposizione del gip, è possibile che siano sentiti alcuni testimoni e che siano disposti approfondimenti per chiarire meglio il ruolo dei cinque indagati.
Il processo Geenna inizierà il 7 febbraio: per 14 indagati si discuteranno i riti abbreviati e i patteggiamenti.
(re.newsvda.it)