DanteDay, il valdostano Xavier Trevisan vince nella categoria Paradiso ispirandosi al Coronavirus
Studente all'ultimo anno del Liceo Classico ha partecipato alla #maratonapoetica organizzata dal Museo "Casa di Dante di Firenze"
Il valdostano Xavier Trevisan vince il DanteDay nella categoria Paradiso. Si è ispiratTrevisan ha 19 anni ed è studente all’ultimo anno del Liceo Classico.
Il DanteDAY , concorso nazionale di poesia dantesca, si è svolto ieri, mercoledì 25 marzo, in tutta Italia e nel mondo. La #maratonapoetica è stata organizzata dal Museo “Casa di Dante” di Firenze.
Il regolamento chiedeva di scrivere da una a tre terzine per una o più cantiche, a scelta. Xavier Trevisan ha partecipato a tutte e tre le cantiche Inferno, Purgatorio e Paradiso ed ha vinto il primo premio nella categoria del Paradiso.
Xavier Trevisan si è ispirato al difficile momento in cui sta vivendo l’umanità a causa del Coronavirus. «Ho partecipato alla #maratonapoetica con nove terzine con chiusa – racconta Xavier Trevisan – chiedendomi quanto ancora Dante possa insegnarci, oggi e ancora di più in questo tempo così difficile. Ecco allora l’Inferno della malattia, il Purgatorio della quarantena e il Paradiso del lavoro dei medici, infermieri, operatori che stanno salvando moltissime vite. In queste brevi composizioni ho cercato di inserire tutto il mio amore per Dante, attualizzandolo al problema Coronavirus che stiamo vivendo in questi mesi».
Il premio
Il premio consiste nella visita a numero chiuso della Casa di Dante, alla riapertura dopo l’aggiornamento e il nuovo allestimento museale, con la presenza del sindaco di Firenze, del Rettore dell’Università di Firenze e di autorità culturali e dell’attore Francesco Pannofino, doppiatore di Dante, nella nuova sala dedicata alla Divina Commedia.
La terzina che ha vinto nella categoria Paradiso
Paradiso
La gloria d’un Paese che resiste /i’ vo’ cantar, di medici e infirmieri /che compiono prodezze già mai viste. /
Di questi magni spirti, condottieri /laudare voglio l’opera benigna /che salva ancor dal morbo, come ieri. /
D’amore infervorati da Ciprigna /pazienti salvan, fanno cose belle /alacri salvator de la Sua vigna, /
mossi d’amor che move Sole e stelle. /
Le altre terzine
Inferno
Nel mezzo di ‘sì dura quarantena, /rifulge luce di opportunitate: /sentire mio ‘l poeta ch’ altrui mena /
diritto con sua penna, sommo vate /che a viaggio d’oltretomba è fatto degno /da la divina Luce, Sua bontate. /
E queste mie parole celan segno /di gran passion, di vocazion dantesca, /che ‘n questa pestilenza, ‘n me qual legno /
rinova fiamma, brucia ‘n me qual esca. /
Purgatorio
L’ascesa faticosa d’esto calle /fa ‘n noi gravar in casa chiusi stare /qual quei che con macigno curvan spalle. /
Ma se ‘l presente dona gioie rare /nostra sopportazion ci fa godere: /sudiamo, fatichiamo per tornare /
Ma se ‘l presente dona gioie rare /nostra sopportazion ci fa godere: /sudiamo, fatichiamo per tornare /
qual freccia che scoccata, ‘n sù ritorna. /
(re.aostanews.it)