Emergenza povertà: la spesa la fa il Comune di Aosta
Gli aostani che non hanno i soldi per fare la spesa da domani, giovedì 2 aprile, potranno chiamare lo 0165 300260 dalle 9 alle 12
Emergenza povertà: la spesa la fa il Comune di Aosta.
L’iter
Gli aostani che non hanno i soldi per fare la spesa da domani, giovedì 2 aprile, potranno chiamare lo 0165 300260 dalle 9 alle 12. Il servizio, per ora, sarà attivo dal lunedì al venerdì. All’altro capo del filo troveranno un’operatrice sociale alla quale descrivere la situazione familiare. Se l’operatrice riterrà i requisiti idonei per l’ottenimento del buono spesa, inoltrerà la lista dei generi alimentari richiesti alla cooperativa convenzionata. Questa provvederà all’immediato acquisto dei prodotti e li consegnerà a domicilio. Il tutto in 24 ore. Chi non è ritenuto idoneo entrerà comunque in lista di attesa. La priorità andrà a coloro i quali non hanno altre forme di sostegno pubblico. E’ quanto ha disposto l’amministrazione comunale che ha ricevuto in dotazione dallo Stato 180.295 da destinare agli aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà.
Gli importi
Ecco i parametri. Alle persone sole andranno 150 euro; ai nuclei con due componenti: 250 euro; ai nuclei con tre o più componenti 350 euro; maggiorazione di 100 euro per le famiglie con bimbi da 0 a 3 anni; di 25 euro laddove ci sia uno studente. Nei Casi particolari (allergie, celiachia ecc.) da valutare incremento del budget di 50 euro.
L’assessore
Commenta l’assessore comunale alle politiche sociali Luca Girasole. «L’obiettivo è che il richiedente che verrà definito idoneo dall’operatore per ricevere il contributo possa ricevere la spesa a casa entro 24 ore dalla chiamata». Aggiunge. «Ovviamente è un servizio sperimentale e ci auguriamo di riuscire a rispettare i tempi ipotizzati; è evidente che non dipenderà solo da noi ma da tanti fattori come il numero di richieste da evadere e il personale disponibile».
I requisiti
Il contributo statale viene attribuito agli uffici dei servizi sociali del Comune di Aosta, che individueranno la platea tra i nuclei familiari più colpiti dagli effetti economici dell’emergenza da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, dando priorità a quelli non assegnatari di sostegno pubblico ( RdC, Rei, Naspi, SGATE, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, contributo affitti, altre forme di sostegno previste a livello comunale o regionale).
Fa sapere l’amministrazione comunale che «ciò non esclude che le risorse possano essere attribuite anche a percettori di altre forme di sostegno pubblico al reddito, ma nell’attribuzione del contributo dovrà darsi priorità a chi tale sostegno non lo riceve e, in subordine, a chi, pur ricevendolo, ha comunque subito un ulteriore deterioramento della propria situazione reddituale in ragione delle contingenze correlate all’emergenza sanitaria in corso».
(da.ch.)