Coronavirus: il consigliere Manfrin sulle mascherine di Baccega non ci sta
Punta il dito contro l'intermediazione di un manager tra Usl e azienda produttrice di dpi
Coronavirus: il consigliere Manfrin sulle mascherine di Baccega non ci sta. Avevano chiesto conto di un carico di 50 mila mascherine fatto arrivare in Valle d’Aosta dall’assessore Mauro Baccega i commissari della quinta Commissione Servizi sociali e la Presidente del Consiglio Emily Rini. Lo avevano fatto in seguito a un post su Facebook nel quale l’assessore ringraziava l’amico Maurizio Aiassa per i dpi e alla risposta del capo della protezione civile regionale Pio Porretta. Ha dichiarato di non saperne nulla e che «qualora tale carico fosse stato o acquistato o donato, lui avrebbe dovuto comunque saperlo». E’ quanto emerso nel corso della sua audizione nella mattinata di oggi, giovedì 2 aprile.
Scrive Manfrin
«Scusate ma questa volta non ce la faccio a stare zitto! Una settimana fa l’assessore alla sanità Baccega si è vantato su facebook di aver portato, grazie a un suo “amico”, 50.000 mascherine in Valle. Oggi il capo della Protezione Civile valdostana, quello che si occupa proprio di questo materiale, ci ha detto che lui non le ha mai viste. Eppure nella foto di Baccega c’è un mezzo della Protezione Civile. Ma quindi a chi le ha date le mascherine?
Intervistato Baccega risponde che è tutto a posto, che però le mascherine sono cinque volte meno di quelle che si è vantato di aver preso, e che sono state comprate con soldi pubblici. Io avevo capito che era una donazione. Ma in ogni caso, perché il capo della Protezione Civile non ne sa nulla? Dove sono finite le mascherine? Ma sopratutto, è normale comprare dagli amici di questo e di quello? Dopo le tante offerte dei cittadini e le tante disponibilità sul mercato?».