Emergenza coronavirus, Savt: «bene 140 milioni per fare fronte alla crisi»
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 02/04/2020

Emergenza coronavirus, Savt: «bene 140 milioni per fare fronte alla crisi»

«In questa prima fase bisogna mettere soldi in tasca alle persone ed assicurare la necessaria ed indispensabile liquidità alle imprese»

Emergenza coronavirus, Savt: «bene 140 milioni per fare fronte alla crisi». Lo scrive il sindacato autonomo valdostano in merito alle misure che l’amministrazione regionale sta predisponendo.

Soldi in tasca alle persone

«Con le somme a disposizione con l’assestamento di bilancio  saranno sicuramente finanziabili le necessarie misure strutturali, che in parte abbiamo già suggerito con un nostro documento inviato ai capigruppo del Consiglio regionale, finalizzate a salvaguardare il tessuto socio/economico valdostano, mentre la cosa più importante che bisogna fare con la massima urgenza in questa prima fase è una sola: mettere soldi in tasca alle persone ed assicurare la necessaria ed indispensabile liquidità alle imprese».

«Per quanto concerne le famiglie ve ne sono di quelle che rischiano di non avere più i soldi per fare la spesa e per fronteggiare le necessità minime per affrontare la quotidianità. Riteniamo necessario che, senza più perdere tempo e superando tutte le lungaggini burocratiche, venga prevista un’erogazione a favore delle famiglie valdostane che sono colpite direttamente da questa vicenda, famiglie che possono essere composte da lavoratori dipendenti, da imprenditori e da autonomi. E’ fondamentale salvare e salvaguardare tutto il tessuto sociale se si vuole permettere alla Valle d’Aosta di affrontare la crisi e di ripartire. Più che mai bisogna capire che non c’è impresa senza lavoratore e non c’è lavoratore senza impresa».

Un suggerimento

«Un ultimo suggerimento che ci permettiamo di dare è legato alle tante lodevoli iniziative di raccolta fondi che si stanno susseguendo per aiutare i più bisognosi. Sarebbe opportuno che l’amministrazione regionale istituisse un unico conto corrente, così come fatto per le spese sanitarie, dove far confluire tutte le offerte. Questo permetterebbe di avere un’unica regia per la gestione dei fondi e per la loro distribuzione, evitando il rischio che qualcuno venga involontariamente dimenticato nella ripartizione delle risorse raccolte. Con l’istituzione di un unico conto corrente sarebbe oltretutto più semplice anche per i cittadini, per i gruppi di lavoratori e per le associazioni, noi per primi, poter dare il proprio contributo in un momento così difficile, senza doversi districare e/o dover scegliere tra le diverse proposte di solidarietà».

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