Coronavirus, Valle d’Aosta destinazione sicura: l’invito di Adava e Regione, ecco come sono andate le cose
ATTUALITA'
di Luca Mercanti  
il 09/04/2020

Coronavirus, Valle d’Aosta destinazione sicura: l’invito di Adava e Regione, ecco come sono andate le cose

Il messaggio di invito a venire in Valle d'Aosta del 24 febbraio scorso: poi scoppiò la pandemia

«La Valle d’Aosta conferma la sua destinazione sicura». E’ questo il messaggio inviato il 24 febbraio scorso dal presidente degli albergatori valdostani, Filippo Gerard, alla nota piattaforma snowheads.com che ha un forum che dà informazioni sulle località sciistiche e le strutture ricettive.

«L’invito che ti facciamo ora è di provare a trasmettere attraverso tutti i canali social che di solito usi un messaggio di normalità, di strutture ricettive e impianti aperti e funzionali, del sistema valdostano che funziona e continua ad accogliere in piena sicurezza i nostri graditi ospiti. Allo stesso tempo, ti informiamo che stiamo anche cercando di coordinarci con il Dipartimento del Turismo Regionale e l’Ufficio regionale del Turismo per trasmettere un messaggio simile sui loro canali ufficiali».

Un messaggio che, con l’esplosione della pandemia, si è rivelato quanto meno inopportuno.

La chiusura delle scuole italiane avvenuta il 4 marzo portò nelle località sciistiche della Regione. Sabato 7 marzo furono addirittura da record le presenze. Poi arrivò il DCPM della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la gente fuggì arrivarono i primi casi positivi anche in Valle. Il resto è storia più recente.

Tanti valdostani si sono indignati per quel messaggio, però solo dopo che l’epidemia si è trasformata in pandemia. Da più parti un silenzio assordante.

Va detto che lo stesso presidente Adava, Gérard, alcuni giorni dopo il messaggio di normalità, fece retromarcia, ammettendo che forse era stata sottovalutata la situazione. Gérard chiese, primo dell’imposizione statale, la chiusura degli alberghi valdostani.

Nel messaggio sul portale dello sci, Gérard allegò «il comunicato stampa ufficiale – si legge – che abbiamo chiesto all’Ufficio Stampa della Regione di tradurre anche in francese e inglese in modo da poterlo utilizzare per rassicurare i nostri ospiti e coloro che hanno già prenotato un soggiorno presso le nostre strutture».

Il comunicato stampa della Regione

La Regione Valle d’Aosta ha redatto il 24 febbraio in tre lingue il seguente comunicato stampa, che Adava ha reso pubblico.

«Il Governo regionale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta, attraverso il suo team di risposta alla crisi creato dall’Agenzia regionale per la Protezione civile e composto dall’Agenzia sanitaria regionale e dai Servizi di emergenza centrali, sta monitorando l’emergenza del Coronavirus nella regione e coordinandosi di conseguenza. Il Governo comunica di aver ricevuto i risultati degli screening sulla salute delle persone che hanno riportato potenziali sintomi del virus e che tutti gli esami sono risultati negativi. Al momento non ci sono casi, né sospetti di casi, di Coronavirus nella Valle d’Aosta».

In sé il comunicato della Presidenza della Regione dice verità e non invita i turisti a venire in Valle d’Aosta. A farlo, in conferenza stampa sono stati il presidente della Regione, Renzo Testolin, e l’attuale coordinatore sanitario all’emergenza coronavirus, Luca Montagnani.

E’ pur vero che…

Molto probabilmente, nessuno tra Gérard – che ha fatto gli interessi della categoria che rappresenta – né Testolin e Montagnani potevano pensare di arrivare a essere la regione con la più alta percentuale tra casi positivi al Covid-19 e popolazione.

(lu.me.)

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