Fase 2: il mondo dello sport a rischio, Stella Alpina lo sostiene
Scrivono i consiglieri: «Auspichiamo sia ascoltato nel prossimo disegno di legge regionale, supportando i propositi di un mondo che con forza e lucidità chiede di poter sopravvivere»
Fase 2. «Evitare il crollo del sistema sportivo valdostano». Il Coni Valle d’Aosta lancia il grido di allarme e il gruppo consiliare Stella Alpina – Pierluigi Marquis, Carlo Marzi e Luisa Trione – insieme al consigliere Giovanni Barocco (Gm) lo raccoglie.
Ascoltare gli sportivi
«Auspichiamo sia ascoltato nel prossimo disegno di legge regionale, supportando i propositi di un mondo che con forza e lucidità chiede di poter sopravvivere e tornare ad operare. Diversamente, assisteremo tutti alla riduzione drastica delle attività propedeutiche e di base e delle discipline olimpiche e vedremo andare in sofferenza le gestioni delle attività, con la chiusura degli impianti pubblici a servizio non solo dei giovani ma dell’intera collettività, che rimarranno vuoti e fatiscenti immobili con oneri ad esclusivo carico delle amministrazioni locali». Siamo tutti consapevoli che anche nello Sport nulla sarà più come prima».
Il peso delle prescrizioni
«Le nuove prescrizioni sanitarie che determineranno adozioni di sanificazioni, dpi, procedure impegnative ed onerose a fronte di minori entrate, investiranno chiunque, dalle più semplici realtà di base sino alle federazioni delle discipline olimpiche più antiche: tutti dovranno rimodulare le proprie riorganizzazioni interne, rivedere le regole delle molteplici discipline, adeguare modalità delle attività, delle competizioni e manifestazioni promozionali, da quelle locali sino a quelle almeno di carattere regionale. Tutto questo comporta un impegno economico ed organizzativo che non può essere totalmente delegato agli organismi sportivi. E’ insita in questa consapevolezza la necessità di avvicinare le istituzioni al mondo del lavoro e del volontariato sportivo. Una concreta concertazione ed attività di condivisione ed ascolto di tutte le componenti, attraverso il ruolo primario del Coni e del Comitato Italiano Paralimpico per arrivare al Fent (Fédérachon Esport de Nohtra Téra), che deve assumere carattere permanente».
Partire dai Comuni
«Crediamo che si debba partire sin da subito dalle realtà locali: dai Comuni che dovranno saper affidare impianti e patrocinare manifestazioni con diversi approcci e finalità, alle Regioni che dovranno saper ripensare a strumenti legislativi adeguati ai tempi e alle prospettive che ci attendono, nella consapevolezza che è seriamente in gioco la futura sopravvivenza dell’intero movimento sportivo valdostano e del futuro dei nostri giovani. Siamo convinti che l’ascolto reciproco e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti devono essere il principale metodo di lavoro in Valle d’Aosta e in tal senso plaudiamo all’iniziativa Voce che ha unito in un’unica voce tantissimi operatori e organizzatori di manifestazioni sportive, tradizionali e culturali».