2 giugno, Testolin: Festa della Repubblica momento per nuovo rilancio
Luigi Busatto, Adriano Favre, Nicolò Dragotto, Mario Gronchi e Pietro Jacobellis cavalieri della Repubblica
«La festa della Repubblica è per noi il momento per un nuovo rilancio». Lo ha detto questa mattina, lunedì 2 giugno a palazzo regionale, il presidente della Regione, Renzo Testolin, durante le celebrazioni della Festa della Repubblica.
E’ stata una cerimonia ristretta, in virtù della necessità di mantenere il distanziamento sociale, durante la quale il presidente della Regione Renzo Testolin ha incontrato i cinque nuovi Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, che hanno ricevuto il riconoscimento conferito loro dal Presidente della Repubblica: Luigi Busatto, Adriano Favre, Nicolò Dragotto, Mario Gronchi e Pietro Jacobellis.
Un nuovo rilancio
«Questa festa rappresenta per noi il momento per un nuovo rilancio». A dirlo il presidente della Regione Renzo Testolin. «Il 2 giugno del 1946 rappresentava il momento della ripartenza dopo una lunga e sanguinosa guerra. Oggi le problematiche sono diverse, ma anche la nostra Regione ha la necessità di ripartire dopo il momento difficile che abbiamo affrontato. Un virus che ci fatto piangere 143 persone che non abbiamo potuto onorare in maniera adeguata e che ha cambiato radicalmente la nostra vita».
Una situazione di emergenza che la Valle d’Aosta ha affrontato «con la serietà che contraddistingue da sempre la nostra comunità. Questi cinque nuovi Cavalieri della Repubblica rappresentano la nostra realtà montana e l’impegno sociale a favore del prossimo. Questi Cavalieri sono per noi un esempio, un modello che in questo momento può contribuire alla ripartenza della comunità valdostana e della nazione tutta intera».
I cinque nuovi Cavalieri della Repubblica
«Non posso che essere orgoglioso per questa prestigiosa onorificenza». Così Luigi Busatto, dirigente industriale in pensione che si è distinto per il suo impegno nel favorire il mondo del lavoro e alimentare la formazione dei giovani studenti. «Questo riconoscimento rappresenta un ulteriore stimolo per continuare a costruire quei ponti generazionali utili a informare e formare i giovani in un mondo del lavoro sempre più selettivo».
«Questa onorificenza è un riconoscimento non solo per me, ma anche un riconoscimento per le professioni legate alla montagna e al soccorso alpino». Così Adriano Favre, guida alpina dal 1981, è stato anche direttore del Soccorso Alpino Valdostano. «Il soccorso alpino è una missione che uno si sente dentro e continuo a viverla anche ora che non ho più un incarico operativo».
Per Nicolò Dragotto, Vice Questore Vicario della Questura di Aosta, il riconoscimento «ha una doppia valenza per chi come me svolge un lavoro il cui fine ultimo è garantire la sicurezza dei cittadini. Ho sempre evitato personalismi, ma evidentemente qualcosa di buono è stato fatto. Da oggi il mio impegno sarà maggiore per rivolgermi in punta di piedi alla parte buona della società ed essere inesorabile con chi non rispetta le regole».
«Porto nel cuore l’anima degli alpini che sono da sempre simbolo dell’unità d’Italia». Per Mario Gronchi, ufficiale del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano. l’onorificenza è un traguardo importante. «Il riconoscimento di una carriera che mi ha visto impegnato non solo in Italia ma anche all’estero. Essere un alpino e ora un Cavaliere della Repubblica è per me un grande onore che dedico alla mia famiglia, che ha fatto grandi sacrifici, e alla comunità di Issime».
(si.ca.)