Processo Geenna: quelle cene di Marco Di Donato con i boss torinesi
Un ufficiale del Ros di Torino ha ricostruito alcuni fatti che erano emersi nell'ambito dell'indagine Minotauro sulla 'ndrangheta in Piemonte
Processo Geenna: quelle cene di Marco Di Donato con i boss torinesi.
«Nel corso dell’indagine Minotauro (sulla ‘ndrangheta in Piemonte ndr) abbiamo identificato anche Giuseppe Nirta (fratello di Bruno l’imputato a Torino per Geenna) e Marco Fabrizio Di Donato». Lo ha spiegato durante la seconda udienza del processo Geenna ad Aosta un ufficiale del Ros dei Carabinieri di Torino rispondendo alle domande del pm Stefano Castellani.
Secondo quanto affermato in aula dal militare, Marco Fabrizio Di Donato – imputato a Torino nel processo con rito abbreviato e ritenuto dalla DDA di Torino una figura di spicco del presunto Locale aostano – «in due occasioni ha partecipato a importanti riunioni di ‘ndrangheta» in Piemonte.
«Il 10 giugno 2007, in un ristorante di Cuorgné – ha spiegato l’investigatore – Marco Fabrizio Di Donato era presente a una cena a cui erano presenti tutte le più alte cariche delle nove Locali del Torinese, più la “Bastarda” e il “Crimine”».
L’8 luglio 2007, invece, in occasione del compleanno di un capo Locale torinese Di Donato era a una cena – sempre nel ristorante di Courgné – con altri membri di spicco della criminalità organizzata, tra cui Giuseppe Catalano, che all’epoca era ritenuto «il capo della ‘ndrangheta a Torino» e che nel 2012 è morto suicida mentre era ai domiciliari dopo essersi dissociato dalla ‘ndrangheta.
Al termine della cena, ha evidenziato l’ufficiale, un gruppetto di persone aveva lasciato il ristorante per raggiungere l’abitazione del capo Locale che compiva gli anni; tra queste vi era anche Marco Fabrizio Di Donato che, precisiamo, non è mai stato indagato nell’ambito dell’inchiesta Minotauro.
(f.d.)