Misure anticrisi: passa con 31 voti la legge che distribuisce 161 milioni
Il provvedimento passa con 31 voti a favore, 2 contrari e 2 astenuti.
Passa con 31 voti a favore la legge che distribuisce 161 milioni. Supera lo scoglio del voto segreto la legge di assestamento di bilancio che mette in campo 161 milioni di euro per fare fronte all’emergenza socio-economica post Covid-19. Il provvedimento passa con 31 voti a favore, 2 contrari e 2 astenuti.
I contenuti in sintesi
Meno soldi ai Comuni e vincolo di destinazione (voluto da M5S), più risorse a fondo perduto per le imprese, 5 milioni per la viabilità, 7 milioni alla scuola, 25 milioni per la sanità, 60 milioni per famiglie e imprese e 34 milioni a Comuni, spazio a Partite Iva e professionisti: è in estrema sintesi il contenuto del provvedimento che ha avuto un iter travagliato.
Adu, dimenticata la formazione
Così Daria Pulz (Adu). «Per colpa del percorso tortuosissimo di questo Consiglio per l’assoluta mancanza di trasparenza, abbiamo lavorato in affanno. Questo provvedimento contiene aiuti per imprese, famiglie e persone in difficoltà. Abbiamo lavorato con la massima serietà su temi quali scuola, ambiente, cultura e diritti sociali. Abbiamo cercato di implementare l’articolo 34 che citava solo il Forte di Bard e un po’ di sport. Avete messo 2 milioni per la monticazione, 3 milioni per lo sviluppo rurale e 18 milioni per gli impianti a fune perché settori strategici ma dimenticate la formazione dei nostri ragazzi che sono un bene prezioso. E’ stato un grave errore anche sottrarre fondi ai Comuni perché anche i piccoli interventi possono fare da moltiplicatori economici. Avete sottratto ai Comuni (si rivolge alla Lega) per concentravi meglio sulle poltrone elettorali». Annuncia il voto di astensione perché «il virus politico resta da sconfiggere».
Rete civica, testo migliorato
Per Chiara Minelli (Rete civica) «mai in 74 anni di esistenza del Consiglio Valle una discussione così lunga e convulsa su un progetto di legge». E torna a puntare il dito contro il sistema elettorale «che è da riformare. Le incongruenze in questo disegno di legge non mancano». Stigmatizza i franchi tiratori «che operano per destabilizzare» e le richieste di voto segreto «che non condividiamo». L’obiettivo di migliorare il testo è riuscito per Minelli che annuncia il voto favorevole.
Av, Comuni penalizzati
Così Patrizia Morelli (Av). «Il disegno di legge è il frutto di un lungo e complesso lavoro per affrontare la crisi sanitaria, sociale ed economica. E’ un testo ampio e di una importanza vitale. L’abbiamo proposto consci di non avere i numeri». Cita la contromanovra della Lega e scandisce: «due visioni inconciliabili. La giunta, però, si è impegnata a lavorare per superare l’impasse». Parla di ricatto «nella forma e nel merito. Non solo i Comuni avranno meno soldi ma saranno limitati nelle loro azioni». Punta il dito contro «l’inerzia del M5S in Consiglio regionale».
M5s, niente contro gli Enti locali
Luigi Vesan (M5S) replica: «Abbiamo lavorato per sostenere le casse dei nostri Comuni in tempi non sospetti. In passato voi avete tagliato i fondi. Qui fate i belli quando di nascosto li avete tolti (aliquote Tari). Le risorse del dl 60 andavano destinate tutte alla risoluzione dell’emergenza e per questo abbiamo chiesto un vincolo di destinazione per i Comuni. In questa legge sono molti gli articoli che non hanno nulla a che vedere con l’emergenza. Cosa ci stanno a fare le risorse per i soccorsi sulle pista da sci?». «L’approvazione a raffica dell’articolato ha sì velocizzato l’iter ma questa prassi ha vietato l’esercizio di democrazia». Stigmatizza così le modalità la consigliera Manuela Nasso. «Non ho per nulla apprezzato la gestione dei lavori». «Avremmo voluto spiegare il perché delle nostre decisioni». Così Luciano Mossa. «Al di là delle diverse misure necessarie, oggi sono stati votati molti interventi che non sono né indifferibili né urgenti: ne sono esempi le iniziative nei confronti degli impianti a fune, della pista di Courmayeur o del Forte di Bard, che prevedono ingenti somme di denaro pubblico che potevano essere impiegate per misure davvero urgenti ed emergenziali».
Uv, non siamo l’armata Brancaleone
Erik Lavevaz (Uv). «Non siamo venuti in aula come un’armata Brancaleone come si è voluto far credere. E’ vero che non c’è una maggioranza organica mai i nostri gruppi hanno lavorato per trovare l’accordo su punti nodali come sanità, imprese ed enti locali. Ritenevamo di avere 19 voti. Poi qualcuno ha preferito giocare su due tavoli e con il voto segreto buttare giù i due pilastri della legge (fondi a sanitari e Comuni)». Critica i vincoli imposti alle amministrazioni comunali «poco comprensibili e insensati. L’indirizzo politico era esattamente l’opposto. Non è la legge che abbiamo portato in Consiglio ma voteremo comunque il provvedimento».
Lega, posizione concreta
Nicoletta Spelgatti (Lega VdA): «Siamo arrivati con una posizione chiara, netta e concreta. Abbiamo proposto una contromanovra definita. Ne ha il diritto la minoranza. Non vi siete preoccupati di chiedere collaborazione; avete eretto un muro, opposto un rifiuto totale alla richiesta di collaborazione. Con arroganza siete anadti avanti come treni e siete andati a sbattere, andando a bagno. A furia di sbattere la testa avete dovuto parlare con tutti i 35 consiglieri». Rivendica alla Lega l’ottenimento di più attenzione agli anziani, ai disabili e alle fasce più deboli il capogruppo Andrea Manfrin.
PnV-Ac-Fv, preoccupati dall’applicazione
Emily Rini. «Abbiamo detto fin dall’inizio che non condividevamo la filosofia del dl 60 Non condividevamo il poco a tutti, ritenevamo che fosse necessario dare tanto a chi aveva patito di più dell’emergenza, orientando i fondi alle categorie di lavoratori che più hanno sofferto come albergatori. Non volevamo stravolgere l’impianto ma abbiamo presentato una serie di emendamenti che andassero ad innestarsi nell’impianto. Lavori così travagliati mai si sono vissuti. Un triste record. Ora siamo preoccupati per l’applicazione di questa legge. E’ un collage di tante proposte, di visioni diverse composte in maniera raffazzonata». Si dice preoccupata delle dimissioni del Cpel in blocco e parla del taglio ai fondi come «sgradevole sorpresa dell’ultimo minuto. Non è un compromesso ma è un pasticcio, un inciucio da campagna elettorale. Non è un danno ai sindaci ma le comunità di riferimento». Il click day (a istituirlo l’Inail per distribuire risorse) è passato «ma non ci saranno le risorse sufficienti per tutti i professionisti». Anticipa il voto di astensione.
Vdalibra, legge debole
Roberto Cognetta (Vdalibra): «Abbiamo raggiunto un risultato enorme per quanto concerne il nostro gruppo. Il documento arrivato in aula oggi è frutto di un gruppo di lavoro politico. Le sollecitazioni che ci venivano da fuori sono state accolte dai più. Il voto segreto ci mette tutti al riparo. Spero vivamente che le persone che verranno elette per la maggior parte abbia onestà intellettuale a sufficienza per lavorare per la Valle d’Aosta». Per «una legge debole, che si potrebbe titolare ‘Per un pugno di euro’, ci voleva una visione a lunga distanza. Abbiamo cercato di riequilibrare le poste affinché non ci fossero evidenti incongruenze».
Mouv’, accordo di buon senso
Elso Gérandin: «E’ un accordo di buon senso, è un buon accordo. La nostra proposta per noi significava mettere in campo politiche attive». Cita l’accesso al credito Finaosta fino a 25 mila euro come politica attiva. «Sono contento per le misure aggiuntive per le aziende agricole tutte, aumentate di 1 milione portate a 2,4 milioni. Penso sia importante l’automatismo di 400 euro per quelli che già avevano accesso ai 600 euro statali, rendendoli cumulabili». Dice sì ai fondi per gli impianti a fune.
Gm, emendamenti positivi
Giovanni Barocco (Gm). «Penso di avere avuto la fortuna di partecipare a una cosa positiva. Credo che abbiamo fatto qualcosa di buono in questi ultimi giorni. La politica è mediazione. Noi qui ci diamo le pagelle senza pensare che tra un po’ saranno gli altri a darcele. Io penso che abbiamo portato avanti emendamenti positivi come l’inserimento dei bonus mobilità per tutti i valdostani o i 700 mila euro per la realizzazione di stazioni di ricarica dei mezzi elettrici».
Sa, ha prevalso il buon senso
Pierluigi Marquis (Sa). «Ha prevalso il buon senso. Abbiamo presentato diversi emendamenti e l’accettazione di molti di essi ha portato ad arricchire il provvedimento, è più inclusivo». Cita partite Iva e professionisti.
Vallée d’Aoste Ensemble, non pienamente soddisfatti
Claudio Restano (Vallée d’Aoste Ensemble) : «Questa legge non ci vede pienamente soddisfatti. Abbiamo sempre creduto che fossero necessari due provvedimenti distinti: l’uno sulla sanità e l’altro sull’emergenza economica. Avete voluto portare avanti in questo momento delicatissimo un provvedimento in solitaria. Avremmo voluto progettare insieme la strategia. Il tavolo di lavoro ha portato a termine un risultato discreto».
(danila chenal)