Il CPEL alza la voce: «Per 100 giorni siamo stati la risposta sul territorio e hanno voluto farcela pagare, l’articolo 17 va rivisto»
I sindaci valdostani chiedono un incontro ai consiglieri regionali che intendono appoggiare la loro richiesta
Il CPEL alza la voce e chiede un incontro ai consiglieri regionali favorevoli alla revisione dell’articolo 17 del DL 60 approvato venerdì 3 luglio.
Quella che esce dall’assemblea straordinaria degli enti locali di questa mattina, martedì 7 luglio, a Pollein, è una presa di posizione forte contro palazzo regionale. «Uno scontro istituzionale senza precedenti», come ha detto Franco Manes durante il dibattito.
Dopo due ore di lavori, l’Assemblea ha deciso di chiedere un incontro formale con i vertici regionali e con i consiglieri che intendono appoggiare in aula la modifica dell’articolo 17.
I primi cittadini valdostani, inoltre, invocano la convocazione di un Consiglio regionale in tempi stretti. I sindaci si presenteranno domani, mercoledì 8 luglio alle 10, in Place Deffeyes.
Franco Manes: «Per meri equilibri politici si è voluto punire gli enti locali»
Ad aprire il dibattito è stato il presidente dimissionario Franco Manes. «Il comitato esecutivo si è dimesso per evidenziare il disagio degli enti locali e il non raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo imposti – esordisce -. Diamo fastidio politicamente e, per meri equilibri politici si è voluto punire gli enti locali, colpevoli di essere stati troppo efficienti nella gestione dell’emergenza. Per 100 giorni siamo stati la risposta sul territorio e hanno voluto farcela pagare perché siamo in campagna elettorale».
Poi prosegue: «Trovo offensivo sentire dire che i 300.000 euro servono ai sindaci per fare campagna elettorale. Mentre i 161 milioni della legge servono davvero alla campagna di certi personaggi».
Speranza Girod: «Consiglio messo sotto scacco da chi voleva punirci»
Rincara la dose Speranza Girod. «Non riesco a capacitarmi che il consiglio sia stato messo sotto scacco da chi voleva punire gli enti locali, ma in realtà punisce i cittadini valdostani – tuona -. Con il vincolo di destinazione, molti comuni non potranno spendere i soldi; non avendo una scuola ed essendo ormai rientrata l’emergenza sanitaria».
Riccardo Bieller: «Non versiamo l’extragettito»
Per Riccardo Bieller «le azioni eclatanti servono solo per il consenso, ma portano a casa poco. Piuttosto propongo di non versare l’extragettito IMU. I 22 milioni sono soldi nostri che devono rientrare nelle casse dei comuni».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giulio Grosjacques: «Come ultimo atto dobbiamo continuare a chiedere i 300.000 euro per dare risposte al territorio».
Enrica Zublena: «DL raffazzonato e senza visione strategica»
Dura presa di posizione anche di Enrica Zublena, il quinto componente del comitato esecutivo dimissionario. «Il DL 60 è raffazzonato e non ha una visione strategica. La cosa più grave, al di là dell’importo, è aver inserito il vincolo di destinazione. Significa che quello che ci siamo detti nelle riunioni non conta nulla».
Gli altri interventi
A certificare che lo scontro non è solo tra comitato esecutivo e palazzo regionale è il tenore degli altri interventi, con un CPEL che si è dimostrato compatto nel richiedere con forza la revisione dell’articolo 17.
Per Michel Martinet «è vergognoso che i consiglieri regionali vengano a farci le pulci sugli avanzi di amministrazione; spesso dovuti a lentezze dell’amministrazione regionale. Questo atteggiamento è una presa in giro».
Alex Micheletto aggiunge: «Senza i comuni, in questi tre mesi i cari consiglieri sarebbero rimasti a piedi. Il compito del consiglio è dirci quanti soldi abbiamo a disposizione. Come spenderli, però, lo decidiamo noi».
«In questo momento avremmo avuto la possibilità di fare alcuni interventi – sottolinea Gabriel Diemoz -. Bisogna evidenziare lo scollamento tra chi sta a palazzo e chi c’è fuori e il consiglio deve riflettere su quello che ha fatto».
Marco Calchera non usa giri di parole. «Uno dei passaggi più tristi e offensivi è la presunzione di malafede da parte dei sindaci nell’utilizzo dei fondi. Chi non ha la scuola cosa farà? Comprerà 150.000 euro di mascherine? E magari per fare un lavoro urgente dovrà indebitarsi».
Insomma, i sindaci sono compatti nel richiedere l’eliminazione del vincolo di destinazione. Chiedono anche tempi rapidi, perché altrimenti i soldi non potranno essere utilizzati in tempi brevi. Se le elezioni dovessero tenersi il 20 settembre, infatti, entro il 5 agosto i consigli comunali dovrebbero votare la variazione di bilancio per permettere ai lavori di partire.
(thomas piccot)