Comunali Aosta: Lega, Togni si presenta, «sarò sicuramente il meno peggio»
Presentate le liste Lega Togni Sindaco e la lista civica Autonomia e libertà - Autonomie et Liberté che sosterranno il ticket con Bruno Giordano
«Ce la farò? In ogni caso, quando vedi le alternative penso che di sicuro sarò il meno peggio». Non le manda a dire Sergio Togni nel presentare le liste Lega Togni Sindaco e Autonomia e libertà – Autonomie et Liberté che sosterranno il ticket con Bruno Giordano a caccia della fusciacca nelle elezioni comunali di Aosta del 20 e 21 settembre.
La presentazione
La prima puntata dalla corsa a piazza Chanoux del Carroccio è andata in scena giovedì sera all’Hostellerie du Cheval Blanc, dove hanno sfilato tutti i candidati delle due liste.
«Abbiamo ricevuto molte richieste – spiega la coordinatrice della Lega Vallée d’Aosta, Marialice Boldi -, per questo abbiamo deciso di creare due formazioni di cittadini comuni. Finalmente andiamo a votare e ci proponiamo di cambiare la città e dare una speranza ad Aosta».
Boldi evoca un commissariamento «sfiorato» ed evidenzia la voglia di «cambiare marcia» con gente che «ci mette la faccia, perché è ora di finirla di nascondersi». «Siamo passati dal nulla a due candidati, ora dobbiamo conquistare la città» chiosa la coordinatrice.
«Vogliamo un grande cambiamento»
Il consigliere regionale Paolo Sammaritani elogia «una macchina molto efficiente, viste le vicende poco felici di qualcun altro» ed evidenzia «una selezione molto difficile: non cerchiamo voti, ma persone con competenze e capacità. Abbiamo dimostrato di saper governare la Regione e lo faremo anche in città, dopo cinque anni di assoluto immobilismo».
«Lega o la ami o la odi»
Ringrazia ed elogia il candidato sindaco Nicoletta Spelgatti, che sottolinea come «Sergio ha accettato dopo tante difficoltà – ricorda -. Aveva tanti progetti di vita, ma ha deciso di cambiare per mettersi a disposizione della città».
L’ex presidente della Regione sottolinea anche l’importanza «dell’esperienza amministrativa di Bruno; ciò che serve per mettere a terra le idee che abbiamo» ed elogia ancora «le competenze. Abbiamo subito un assalto alla diligenza – chiosa -, sarebbe stato facile avere voti con tanti cambi di casacca, ma per cambiare bisogna avere il coraggio di fare le scelte».
Per questo è stata scelta «la società civile», che a differenza delle liste civiche è «legata da un collante, il pensiero della Lega è divisivo, o lo ami o lo odi». Tutti i candidati, secondo Spelgatti «rappresentano delle eccellenze nei propri settori».
Il candidato vice sindaco
Parte lancia in resta il candidato vice sindaco Bruno Giordano, che riserva una stoccata la governo nazionale, che il «15 agosto ha pensato di stabilire la nascita di un virus intelligente, che dalle 18 alle 6 del mattino diventa il dottor Frankenstein e obbliga a mettere la mascherina».
Questo per Giordano continua far male «a comuni, province e stato: le imposte non sono state sospese, i contributi non arrivano e intanto facciamo chiudere le attività».
In un paese «che da dieci anni non ha un presidente del consiglio eletto dai cittadini italiani», per l’ex primo cittadino aostano tutto questo è «pericoloso per la democrazia» e mette ancora una volta a rischio le elezioni.
«Speriamo che ce le lasciano fare, ma dobbiamo prepararci a una mezza maratona, se non a una maratona vera e propria» rintuzza.
Giordano elogia poi il fatto di aver «sfatato il mito dei giovani che non si interessano alla politica» ed evoca il “conflitto” «tra Pap, partito comunista e centrosinistra» per i quali sarebbe necessario un «ematologo per capire chi è più comunista; potevano chiamarsi nostalgici, ma non hanno capito che il muro di Berlino non c’è più» e che è inutile «cambiare i protagonisti se lo spartito e la musica sono sempre gli stessi».
Poteva «restare comodamente a casa – conclude Giordano -, ma il programma a cui ho collaborato mi intriga, guarda al futuro, e non ai prossimi cinque anni, ma ai prossimi venti».
Il candidato sindaco
Si divide tra frecciate, accenni al programma e speranze sulla messa a terra delle proprie capacità il candidato alla fusciacca, Sergio Togni.
«Ho accettato perché è stato fatto un progetto limpido, chiaro e trasparente – dice -. Ho iniziato a scriverne la gran parte e non è una cosa scontata, ma noi non dobbiamo dar retta a 24 partiti».
Ricordando di aver «studiato per anni la città e il futuro dei quartieri», Togni ci crede «veramente» e dopo aver vissuto Aosta «da giovane e per tutta la vita» evidenzia come gli ultimi cinque anni siano stati «la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
«Sarò il meno peggio»
Poi attacca. «Spesso ci si domanda, sarò capace? Beh quando vedi quali sono le alternative, posso dire che in ogni caso sarò il meno peggio, sono tutti scarsini – tuona -. Sono tutti brave persone, ma qui bisogna avere le qualità, non basta suonare una chitarra per risolvere tutti i problemi».
Evidenziata la dimestichezza con «bandi e lavori pubblici, dove il rischio di andare in via Ollietti è concreto, ma si evita con onestà e competenze», il candidato del Carroccio ribadisce di non aver «dubbi, sono quello più capace – continua -. Presuntuoso? Sicuramente sono sincero; per vincere qualsiasi competizione le squadre vanno studiate a tavolino e non tutti possono permettersi Ronaldo. La Lega ha potuto scegliere i migliori».
Il programma
La palla passa poi al programma, che si baserà sicuramente «sull’ascolto» e sulla volontà di avere «una città verde». Non solo per star bene, ma perché «nessuno investe in un’Aosta che non diventi una green city come le grandi capitali europee».
Ribadita l’esigenza di una «città sicura; chi garantisce più della Lega che non ci sfascino il lunotto tutte le notti?», Togni evidenzia la necessità di recuperare il rapporto con «frazioni, quartieri e parrocchie».
Inoltre, assicura che sarà «un sindaco presente», perché non sarà «vittima dell’accozzaglia che ha messo di mezzo anche Nuti – esclama -. Povero, rischia di fare la fine di Centoz, perché loro non hanno cambiato una virgola della strategia politica».
Se «turismo e cultura» dovranno andare a braccetto per «divenire assi portanti della città», come il collegamento con Pila e «un’area camper decente», Togni punta anche a quartieri all’insegna della «mixité» e non più dedicati «solo a commercio o industria».
La volontà, poi, è quella di arrivare a una smart city («ma cosa ci vuole a dare un incarico a un informatico per creare un’app della città») e un’Aosta verde, perché «non conta il numero di alberi piantati, ma quanto li bagni – dice -. Noi non abbiamo il verde, ma il giallo in città».
Anticipando politiche sociali che coinvolgano tutti e che verranno valutate «con l’analisi della soddisfazione dei cittadini» e un «bilancio sociale», Togni si congeda immaginando «una città economicamente attiva» che magari faccia andare i figli a studiare fuori, ma che poi dia loro «da mangiare».
Tutto questo, poi, con un rapporto «dialettico con la Regione, perché Aosta non può sempre subire» e non può essere solamente il posto in cui «la vecchia politica realizza grandi opere per gli affaracci suoi».
Infine, l’aspirante sindaco assicura che gli eletti «non saranno solo schiacciatori di bottoni» ed elogia la presenza al suo fianco di Bruno Giordano: «il rischio per uno come me, che si scalda, di schiantarsi con la macchina amministrativa è concreto, lui mi darà suggerimenti per non rimanere incastrato, questa è la lungimiranza del buon governo».
Le liste
LEGA TOGNI SINDACO: Stella Vittoria Bertarione (funzionario regionale), Maria Francesca detta Franca Bertucci (commerciante), Valentina Bonomo (infermiera), Andrea Bussi (geologo), Vittorio Carrupt (impiegato), Marco Cinotti (pensionato), Giuseppe Cipollone detto Manuel (coordinatore lega giovani), Cristina Adriana Coppa (libero professionista), Claudio Dalle (avvocato), Beniamino detto Benni D’Errico (dentista), Sebastiano Di Prima (commerciante), Deborah Dodaro (imprenditrice), Simone Dosso (bancario), Andrea Galvani (docente), Christian Ganis (commerciante), Paola Iseglio (pensionata), Alberto Jorioz (avvocato), Sandro Lai (commerciante), Laura Menzio (logopedista), Andrea Mosca (studente), Franco Napoli (imprenditore), Sabrina Poletti (casalinga), Paola Risalvato (artigiana), Sylvie Spirli (account manager risorse umane), Paolina Territo (parrucchiera), Fabio Truppi (finanziere) e Lucia Vallesi (impiegata).
LISTA CIVICA “AUTONOMIA E LIBERTA’ – AUTONOMIE ET LIBERTE”: Marisa Aimonino (bidella), Mirko Alessandro Andriolo (posatore infissi), Marco Baratta (operaio), Andrea Betti (imprenditore), Daniela Bordet (perito), Raffaele Callegari (studente), Enrico Camilli (impiegato), Wendy De Los Santos Drullard (casalinga), Adele De Zordo (allevatrice), Maria D’Orsi Squitieri (libera professionista), Primo Ferré (macellaio), Onofrio Lombardo (artigiano), Samuel Malara (pizzaiolo), Paolo Oreste Mandarino (metalmeccanico), Davide Marino (impiegato), Stefano Martinelli (gastronomo), Nadia Mascioni (inserviente refezione), Gianpietro Massa (operaio), Cristina Moroni (consulente finanziario), Davide Sciré (operaio), Elena Sorgente (grafico), Roberto Vacher (responsabile area vendita carburanti) e Roberto Zanin (impiegato).
(alessandro bianchet)