Corruzione e falso a Oyace, chiuse le indagini su Remo Domaine e Flavio Petitjacques
Anche l'attuale sindaco Sandro Favre risulta indagato (insieme all'ex segretario comunale Roberto Trova), ma solo per falso
Indagini chiuse. La Procura della Repubblica di Aosta ha notificato in questi giorni il 415 bis (avviso di conclusione indagini) ai quattro indagati nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e falso. La vicenda riguarda la realizzazione di una centrale idroelettrica – la cui realizzazione è stata bloccata dalla Regione dopo l’arresto del sindaco Remo Domaine e dell’imprenditore Flavio Petitjacques – in località Gallians, a Oyace.
I fatti
L’ormai ex sindaco di Oyace Domaine avrebbe concluso un patto corruttivo con l’ex assessore di Bionaz e imprenditore Flavio Petitjacques. Questa la conclusione a cui sono giunti gli investigatori coordinati dal pm Luca Ceccanti.
Flavio Petitjacques
Petitjacques era il titolare della concessione per la realizzazione della centralina e avrebbe rivestito anche il ruolo di amministratore unico della Varere Srl, di cui sono soci al 50% lui e la figlia di Domaine (non indagata). Quest’ultimo dato è importante per gli inquirenti in quanto, il 30 ottobre 2019, alla società in questione è stata volturata la concessione per la produzione di energia elettrica. Ecco perché, secondo gli investigatori, Domaine – in qualità di primo cittadino – avrebbe agito con sviamento della funzione pubblica a vantaggio di Petitjacques e, quest’ultimo, lo avrebbe “ringraziato” cedendo alla figlia (del sindaco) il 50% della società Varere Srl.
In particolare, Domaine da quattro anni a questa parte si sarebbe speso per risolvere problemi pratici ed economici relativi alla realizzazione dell’opera, anche facendo pressioni sul suo Consiglio comunale.
Il 6 giugno 2016, ad esempio, Domaine avrebbe esercitato pressioni ai consiglieri affinché dichiarassero la pubblica utilità dell’opera. Ma non è tutto: sempre nella seduta del Consiglio comunale in esame, l’ex sindaco avrebbe falsificato il verbale dell’adunanza attestando la sua assenza (mentre in realtà era presente).
Indagato anche l’attuale sindaco
Sandro Favre in Consiglio comunale
Risultano altresì indagati il segretario comunale (oggi in pensione) Roberto Trova e l’attuale sindaco (all’epoca dei fatti era il vice) Sandro Favre. Secondo l’accusa, questi ultimi avrebbero verbalizzato e firmato i verbali del Consiglio comunale che attestavano l’assenza di Domaine in aula al momento della discussione del punto: “Richiesta di deroga alle determinazioni del PTP relativamente al progetto di realizzazione della nuova centrale idroelettrica in località Les Gallians”. L’ex sindaco non avrebbe dovuto essere presente in quanto la centralina doveva sorgere sui terreni di sua proprietà. Trova e Favre sono indagati solo per falso.
Sandro Favre all’epoca dei fatti era vice sindaco e, a seguito dell’arresto di Domaine, ha assunto la carica di primo cittadino. Spiega: «Confermo che mi è stato notificato l’avviso. Io sono fiducioso e sono convinto di aver agito correttamente. Ho deciso di non ricandidarmi anche per evitare strumentalizzazioni».
In foto, Remo Domaine.
(f.d.)