Comunali Aosta, PCI: «Basta polemiche, ma forse a qualcuno è caduto un pezzo di Muro di Berlino in testa»
Presentata la lista per le elezioni comunali del Partito Comunista Italiano, che sarà guidato da Francesco Statti e Dario Ortolano con un programma all'insegna di «Più Comune e meno mercato»
Riqualificare Aosta, al grido di «più Comune e meno mercato», con tanto di stoccata in risposta a Bruno Giordano: «Forse un pezzo del Muro di Berlino è caduto sulla sua testa e gli ha fatto molto male». Si muove tra progetti e repliche piccate la presentazione del Partito Comunista italiano, che sabato ha svelato la lista in vista delle comunali del 20 e 21 settembre, dove sarà guidato dal ticket formato da Francesco Statti e Daniele Ortolano.
Il progetto
A delineare gli ideali che muovono il ritorno in campo, dopo 30 anni, del PCI, è Fabrizio Spadini, responsabile della campagna elettorale, che esprime «grande orgoglio» per il ritorno di falce e martello nel capoluogo aostano.
«Sono stato incaricato dal segretario Mauro Alboresi di ricostituire una sezione in Valle e nel giro di un anno e mezzo ci siamo riusciti – spiega Spadini -. Presentarsi alle elezioni è naturale in una città che, storicamente, ha avuto quattro sindaci comunisti, a cominciare da Giulio Dochi».
Il programma
Fabrizio Spadini volge poi l’attenzione al programma, che declina il motto nazionale «Più stato e meno mercato» in «Più Comune e meno mercato», lasciando le attività principali in mano al pubblico, per poi dare «libero spazio ai privati per le attività più piccole».
Su questo perno si incentra l’idea di Aosta. «Certi servizi esternalizzati devono tornare al Comune – continua Spadini -, visto che ora finiscono per costare di più, con lavoratori sottopagati sfruttati da cooperative spesso fittizie».
Il Partito comunista italiano prevede, nel primo anno, «un concorso» per dare il via a «un piano di assunzioni in tutte le aree di un Comune sotto organico» e punta il dito su «una città oggettivamente molto trafficata, dove l’inquinamento è causato da persone che girano per cercare un parcheggio che non troveranno mai».
Da qui l’idea di «un centro pedonalizzato dall’Arco d’Augusto all’area Ferrando», sfruttando «gli attuali parcheggi in struttura e non e cercando di potenziarli», provando poi a implementare «l’utilizzo di navette elettriche per collegare i parcheggi periferici».
Spadini propone anche di «togliere le strisce blu» per farne «parcheggi pertinenziali per i residenti, al costo di un euro al giorno».
In tema di energia, la volontà è quella di «collegare tutti gli edifici comunali al teleriscaldamento, usando forme di energia rinnovabile alternative per le aree più scomode».
Controllate e partecipate, poi, dovranno essere vigilate da un «assessorato apposito» che gestisca le varie «aree di intervento», mentre in tema di rifiuti bisognerà arrivare a una raccolta differenziata «in grado di lavorare il prodotto e renderlo vendibile – continua Spadini -. Così spenderemo meno, avremo un vantaggio a livello ambientale e creeremo posti di lavoro permanenti e qualificati».
Le polemiche
Un capitolo non può che essere dedicato alle polemiche di questi giorni.
«In tanti ci hanno punzecchiato – evidenzia Fabrizio Spadini -. A destra ci siamo sentiti prendere per il naso da un ex sindaco proveniente dal Psi, poi silurato dall’Uv e approdato alla Lega nella sua ultima giravolta elettorale. La sua storia politica si commenta da sola».
Poi, la stoccata. «Ironizza sul muro di Berlino, ma probabilmente un pezzo è caduto sulla sua testa e gli ha fatto male».
Ce n’è anche per gli altri movimenti di sinistra. «Dopo l’assemblea abbiamo chiesto un incontro – sottolinea Spadini -. Abbiamo ricevuto risposte interlocutorie, fatte di disgusto verso il sistema dei partiti. Poi, una settimana fa, ci sono venuti a cercare visto che facevano fatica a chiudere le liste: è stata una cosa spregevole».
E conclude. «Chiudiamo qui ogni polemica, noi non daremo più spazio ad anatemi e attacchi. Noi siamo un partito democratico e costituzionale, a differenza di altri a cui bisognerebbe forse chiedere qualcosa sul Fascismo».
Il sindaco
«Credo in un’Aosta migliore di quella che ci è stata prospettata» spiega il candidato sindaco, Francesco Statti.
La speranza è quella di vedere «un’università che dia un’offerta didattica in grado di attirare» e un turismo «accattivante, che spinga la gente a venire qui perché la città e pulita, attraente e offre determinati servizi».
A livello urbanistico, Statti vede «case dei primi anni ’60 che non sono adatte ai criteri energetici e di efficienza odierni – spiega -. Vorremmo coinvolgere Regione e banche per permettere ai cittadini di valorizzare i propri immobili».
La parole d’ordine è «riqualifichiamo l’esistente – conclude -. Non c’è più spazio per nuove costruzioni, ma in questo modo daremmo comunque ossigeno all’edilizia, un motore fondamentale che, se si ferma, è un grosso problema».
La lista
PARTITO COMUNISTA ITALIANO (candidato sindaco Francesco Statti, vice Dario Ortolano): Riccardo Main (segretario regionale Piemonte e Valle d’Aosta del PCI), Gabriella Manganoni (estetista), Alfio Spadini (geometra), Angela Viotti (pensionata), Elio Communod (elettricista), Lucia Capello (bibliotecaria), Luca Grange (artigiano edile), Silvia Manzon (commerciante), Paolo Marricco (ferroviere), Marica Guazzora (impiegata), Francesco Lucia (studente), Nadia Soldi (casalinga), Vincenzo Buda (tecnico delle telecomunicazioni), Francesca Turcutto (coordinatrice del traffico), Girolamo Lanzafame (tecnico elettronico), Enza Silvana Baldari (casalinga), Andrea Zerbetto (tecnico informatico), Luca Foglino (studente universitario e segretario regionale Piemonte e Valle d’Aosta FGCI), Giovanni Donadio (meccanico), Silvia Meloni (impiegata), Donato Federici (operaio), Piero Capello (impresario), Pietro Bergamasco (impresario), Salvatore Casula (operaio) e Davide Ianni (ingegnere informatico).
(alessandro bianchet)