Aosta, chirurgo esegue operazione anche se positivo al Covid: il pm chiede tre decreti penali
La difesa: «Faremo opposizione perché non è accettabile subire una condanna per aver eseguito un intervento salva-vita»
Aosta, chirurgo esegue operazione anche se positivo al Covid: il pm chiede tre decreti penali.
Un chirurgo dell’ospedale Parini di Aosta, nell’aprile scorso quindi in piena emergenza Covid, ha eseguito un’operazione all’interno del nosocomio regionale nonostante fosse positivo al coronavirus e quindi destinatario di un’ordinanza di isolamento domiciliare firmata dall’allora vice sindaca di Aosta.
I Carabinieri, coordinati dal pm Francesco Pizzato, hanno chiuso le indagini sull’accaduto e, alla luce di quanto emerso, il magistrato ha deciso di chiedere l’applicazione di un decreto penale da 5000 euro (a testa) nei confronti del chirurgo che ha eseguito l’intervento Gianluca Iob, dell’allora direttore sanitario dell’Ausl Pier Eugenio Nebiolo e del responsabile del 118 Giovanni Luca Cavoretto.
Il reato contestato dalla Procura della Repubblica di Aosta è la violazione delle disposizioni in materia di quarantena.
I fatti
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, Iob era stato autorizzato tramite mail da Nebiolo a recarsi in ospedale – nonostante la “debole” positività (era asintomatico) – per eseguire un delicato intervento di chirurgia vascolare. Per recarsi in ospedale e per tornare a casa, Iob era stato trasportato da un’ambulanza, secondo gli inquirenti, su indicazione di Cavoretto.
Visto che l’allora sindaco di Aosta Fulvio Centoz era a sua volta positivo e in isolamento, l’ordinanza per Iob era stata firmata dalla ex vice sindaca Antonella Marcoz; l’atto, però, non era stato né revocato né sospeso.
L’intervento eseguito da Iob, comunque, era andato a buon fine e la paziente era stata salvata. Non solo: nessuna delle persone entrate in contatto con il chirurgo è poi risultata positiva. Tuttavia, per gli inquirenti, la paziente e i suoi famigliari non erano stati informati della positività del chirurgo che avrebbe eseguito l’intervento.
«Io trovo clamoroso che quando viene salvata una vita con un’operazione urgente si debba subire una condanna penale – afferma l’avvocato Corrado Bellora, che difende tutti e tre gli imputati -. Faremo opposizione perché non è accettabile subire una condanna penale per aver eseguito un intervento complesso, che solo Iob era in grado di compiere. E nessuno è stato infettato. E’ inconcepibile». Per la difesa, dunque, quello eseguito dal chirurgo era un intervento molto complesso e salva-vita.
(f.d.)