Abuso edilizio, dissequestrata la pista da sci di Cervinia
CRONACA
di Federico Donato  
il 07/11/2020

Abuso edilizio, dissequestrata la pista da sci di Cervinia

Il Tribunale di Aosta ha accolto i ricorsi presentati da alcuni degli indagati

Il Tribunale di Aosta ha revocato il sequestro probatorio della pista di sci di Cervinia che era stato disposto dalla Procura (pm Francesco Pizzato) lo scorso 12 ottobre. Accolti quindi i ricorsi presentati da alcuni degli indagati.

La pista era stata posta sotto sequestro probatorio dalla Forestale nell’ambito di un fascicolo per abuso edilizio che vede indagate 8 persone; tra queste i committenti, il direttore dei lavori e gli esecutori dei lavori. Secondo la Procura, lo spostamento di parte del tracciato della pista numero 16 – finalizzato alla realizzazione di un complesso immobiliare – sarebbe avvenuto in assenza dell’autorizzazione a costruire; le imprese, infatti, avrebbero solo chiesto e ottenuto la segnalazione certificata di inizio attività.

La vicenda

Una questione civilistica, le cui carte però erano finite anche in Procura. Nasce così l’inchiesta condotta dalla Forestale e coordinata dal pm Pizzato. Secondo gli investigatori, lo spostamento del tracciato della pista 16 si sarebbe concretizzato in un abuso edilizio. Ma andiamo con ordine.

Alcuni residenti di un condominio che si trova nei pressi del cantiere avevano deciso di andare per vie legali dopo aver notato la presenza di alcune crepe nell’immobile. Il Tribunale di Aosta, al fine di avere una certezza sulla sussistenza o meno di un nesso causale tra i lavori e le crepe nel condominio, aveva quindi nominato un consulente tecnico, il quale aveva evidenziato che, per l’opera, sarebbe stato necessario un permesso per costruire e non una semplice segnalazione certificata di inizio attività. Ed è proprio questo aspetto ad aver attirato l’attenzione della Procura.

La magistratura aveva quindi acceso i riflettori sulla vicenda, arrivando alla conclusione che i lavori relativi allo spostamento della pista sono stati eseguiti senza titolo e in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.

Ecco perché il pm contesta il reato di abuso edilizio all’assessore comunale di Valtournenche Rino Pascarella (indagato ma non come amministratore), Carlo Marcoz, Chiara Luisa Lea Cipriani, Rina Meneghini, Marco Fiou, Mariapia Bettiol, Renato Paola e Shkeizen Terzia. I primi quattro sono i committenti dell’intervento, Fiou e Bettiol sono i direttori dei lavori e Paola e Terzia gli esecutori dei lavori.

(f.d.)

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