Spaccio di cocaina ad Aosta: due arresti nell’operazione White Horse
CRONACA
di Cinzia Timpano  
il 18/11/2020

Spaccio di cocaina ad Aosta: due arresti nell’operazione White Horse

Operazione della Squadra mobile della Questura, che ha posto ai domiciliari Piero Brédy e Marco Cabraz

Spaccio di cocaina ad Aosta: due arresti nell’operazione White Horse.

Si è conclusa con due arresti l’operazione della Squadra mobile della Questura di Aosta volta sgominare un giro di cocaina in Valle d’Aosta. Nel blitz andato in scena alle prime luci dell’alba di mercoledì 18 novembre, sono stati posti ai domiciliari Piero Brédy (classe 1958) e Marco Cabraz (classe 1992); sono accusati di detenzione ai fini di spaccio e cessione di sostanza stupefacente.

L’inchiesta, coordinata dal pm Luca Ceccanti, nasce dalla notizia che un uomo, poi identificato in Brédy, era in grado di procacciarsi sostanza stupefacente di tipo cocaina da spacciare ad Aosta. E a far emergere il dato, a quanto si apprende, è stato un informatore. «La complessa e articolata attività di indagine ha da subito evidenziato continui contatti tra Brédy e numerose persone – fanno sapere dalla Questura -. Il soggetto, ricevuto l’ordinativo di cocaina dal consumatore, si recava personalmente presso il domicilio dell’acquirente oppure invitava l’acquirente presso la propria abitazione, situata in posizione strategica su di una collina, raggiungibile solo percorrendo una strada poderale lunga e tortuosa e pertanto lontano da occhi indiscreti delle forze dell’ordine».

La perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione di Brédy ha portato al sequestro di 20 grammi di cocaina, già suddivisa in dosi e pronta allo spaccio – al prezzo di 100 euro al grammo ( oltre a diverse migliaia di euro in contanti opportunamente occultati in casa) rinvenuta all’interno di una pertinenza del casolare, adibita a stalla per cavalli; da qui il nome dell’operazione di polizia giudiziaria vista la passione dell’indagato per questi animali.

A finire in manette anche Cabraz, definito dagli inquirenti come «persona di fiducia di Bredy», il quale «consapevole del business criminale gestito dall’amico e potendo contare sulla disponibilità di cocaina di quest’ultimo, provvedeva a spacciarla anche per proprio conto a una cerchia di clienti fidelizzati».

A quanto appreso, gli investigatori della Squadra mobile guidata da Francesco Filograno hanno identificato una ventina di acquirenti; secondo fonti investigative, il giro di droga fruttava diverse migliaia di euro.

(f.d.)

 

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