Sci: una petizione per salvare la stagione, in un giorno oltre 12 mila firme
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 26/11/2020

Sci: una petizione per salvare la stagione, in un giorno oltre 12 mila firme

E' la petizione lanciata dal maestro di sci Lorenzo Cassina sulla piattaforma Change.org e indirizzata al Premier Giuseppe Conte.

Sci: una petizione per salvare la stagione; in un giorno, oltre 12 mila firme. 

Salviamo lo sci e il settore invernale è la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org che in un solo giorno ha già raggiunto quasi 12 mila firme.

Il maestro di sci Lorenzo Cassina

La petizione è stata lanciato soltanto ieri da Lorenzo Cassina, maestro di sci.

La petizione è disponibile sulla piattaforma Change.org, indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

La petizione chiede attenzione per il settore turistico, che non è solo loisir come semplicisticamente si dice, ma «il turismo alpino bianco rappresenta l’11% del comparto nazionale e dà lavoro a 400 mila persone.

Un danno irreparabile se il governo confermasse di non voler riaprire gli impianti per le festività natalizie, un periodo che ha un peso fondamentale nel bilancio dell’intera stagione invernale»
– si legge nel testo della raccolta firme

La petizione ‘Salviamo lo sci e il settore invernale’

Ecco il testo della petizione che si può firmare qui.

«Da mesi tutto il settore turistico nell’ambito neve sta lavorando in sinergia affinché si trovino le linee guida per la riapertura in sicurezza degli impianti di risalita e, a cascata, per la ripartenza dell’intera filiera.

Lo sci non deve essere visto solamente come un divertimento dal momento che in Italia il turismo alpino bianco rappresenta l’11% del comparto nazionale e da lavoro a più di 400.000 persone.

Sarebbe un danno enorme e irreparabile, se il governo confermasse di non voler riaprire gli impianti per le feste natalizie.

Questo è un periodo che ha un peso fondamentale nel bilancio di tutto il settore turistico invernale. 

Lo sci è per eccellenza lo sport individuale all’aria aperta.

Inoltre considerando come ci si veste quando si va a sciare non è davvero un problema di mascherine, perché già ora si usano normalmente protezioni sulla bocca e sul viso.

Sciando il problema di distanziamento non c’è.

Per prevenire le code agli impianti di risalita basterà limitare gli accessi.

Ciò, a differenza delle spiagge, è attuabile facilmente grazie alla vendita online su prenotazione degli skipass. 

Le baite potranno lavorare con il servizio take away evitando l’après ski.

Bar, ristoranti e hôtel ridurranno i loro accessi compatibilmente con le misure di sicurezza.

Il settore alpino, da sempre abituato ad affrontare grandi sfide, si mette in gioco un’altra volta per risolvere quest’ultima seguendo le regole e non sottovalutando la situazione di emergenza sanitaria odierna».

(c.t.)

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