Coronavirus, Valle d’Aosta: Rt settimanale a 0,99 ma è ancora zona rossa
Tra gli indicatori più importanti c'è anche l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti internistici. Per l'ISS, l'Rt del periodo 16-22 novembre è 1,01.
Coronavirus, Valle d’Aosta: Rt settimanale a 0,99 ma è ancora zona rossa.
Ancora zona rossa. La Valle d’Aosta non viene “promossa” dal ministro alla Salute Roberto Speranza che, nella serata di venerdì 27 novembre, ha fatto sapere che nelle prossime ore firmerà una nuova ordinanza con cui disporrà l’area arancione per Calabria, Lombardia e Piemonte e l’area gialla per Liguria e Sicilia.
Non è quindi bastato il significativo calo dell’indice Rt settimanale, che oggi – secondo quanto riportano i principali quotidiani online nazionali – risulta essere a 0,99 in Valle. Scende a 1,01 l’indice di trasmissibilità Rt in base ai dati del Monitoraggio relativi alla settimana 16-22 novembre (aggiornati al 25 novembre 2020), su una media di 14 giorni.
Il governo regionale è ancora in attesa di avere informazioni da Roma. In serata, Palazzo ha diramato una nota in cui si legge: «La mancata spiegazione dei criteri di analisi dei dati e l’assenza di comunicazioni tempestive preoccupano la Giunta regionale della Valle d’Aosta, che si riserva ogni azione politica nelle prossime ore, dopo l’annuncio governativo che conferma la Regione autonoma come ‘zona rossa’».
Sul suo profilo Twitter, invece, il presidente della Regione Erik Lavevaz ha scritto: «Ieri abbiamo ricoverato un cittadino Biellese perché tante rianimazioni del Piemonte erano sature. Oggi deduciamo (da Roma non arrivano comunicazioni) che rimarremo zona rossa e ad ora non sappiamo perché. Roma deve darci risposte chiare, questa non è serietà».
Ciò che è certo, è il fatto che uno degli indicatori più importanti per il “cambio di colore” riguarda la disponibilità di posti letto in terapia intensiva e nei reparti internistici.
Su questo punto, il campanello di allarme scatta al raggiungimento rispettivamente del 30 e del 40% di occupazione.
Secondo quanto riportato dai principali quotidiani nazionali, la Valle d’Aosta ha il 38% di posti occupati in terapia intensiva e il 68% di letti occupati nei reparti internistici (dati aggiornati al 24 novembre).
Più in concreto, secondo l’ultimo bollettino regionale (riferito a oggi), i pazienti Covid positivi ricoverati sono 129 (uno in più di ieri), di cui 15 si trovano nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Parini di Aosta.
Il rapporto
A livello nazionale l’epidemia «sta rallentando e ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni». E’ quanto si legge nel report settimanale dell’Istituto superiore di sanità – Ministero della Salute.
Si tratta di «dati incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane, tuttavia si accompagnano ad un lieve aumento nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva con pressione ancora molto elevata sui servizi ospedalieri che complessivamente non è in regressione. L’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile e il contenimento. Per questo motivo, è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri».
Zona rossa o arancione: cosa cambia?
Zona rossa (QUI tutte le info)
Come noto, in zona rossa è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. In Valle, tuttavia, un’ordinanza firmata dal presidente della Regione consente gli spostamenti tra comuni vicini al fine di usufruire dei servizi consentiti dal DPCM (vedi la lista).
Vietato uscire o entrare (salvo rari casi previsti dal DPCM) in Valle.
Per quanto riguarda l’attività motoria e l’attività sportiva, il governo regionale ha stabilito che possano svolgersi non soltanto nei pressi immediati della propria abitazione, ma su sentieri e strade secondarie all’interno del Comune di residenza, fatte salve le disposizioni che regolano la prossimità interpersonale e, comunque, al di sotto dei 2.200 metri di altitudine.
Bar e ristoranti chiusi (asporto consentito fino alle 22 e nessuna limitazione per la consegna a domicilio), così come i centri estetici. Restano aperti i supermercati, quelli che vendono beni alimentari e di necessità. Serranda alzata anche per edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.
Chiusi musei e mostre, teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo.
Per i mezzi pubblici è consentito il riempimento fino al 50%.
Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado e per le seconde e le terze medie.
Zona arancione (QUI tutte le info)
Ma passiamo alla zona arancione. E’ vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino, salvo che per comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Non sono consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un comune all’altro.
Bar e ristoranti restano chiusi, mentre le regole per l’asporto e la consegna a domicilio sono identiche a quelle previste per la zona rossa.
Didattica a distanza solo per le scuole superiori. Restano chiusi musei e mostre, così come piscine, palestre, teatri e cinema. Aperti i centri sportivi.
Più ampia la tipologia di negozi che possono rimanere aperti (rispetto alla zona rossa). Serrande giù però per sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine.
(f.d.)