Ferrovia: sì di Rfi alla riapertura dell’Aosta-Pré-Saint-Didier, ma il costo è di 1,3 milioni all’anno
L'assessora Chiara Minelli conferma l'esigenza di riattivare la tratta
Ferrovia: sì di Rfi alla riapertura della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier. Lo ha affermato in Consiglio Valle l’assessore ai Trasporti, Chiara Minelli, rispondendo a un’interrogazione del consigliere di Pour l’autonomie, Marco Carrel. «Rfi ha confermato di volere riattivare la tratta» ha detto in aula, riportando i contenuti di un recente incontro con le Ferrovie dello Stato.
Le motivazioni
L’assessora Minelli conferma l’esigenza di riattivare la tratta ferroviaria e ripercorre le tappe. «Il 24 dicembre del 2015 la tratta venne chiusa per la sostituzione di traversine e materiale rotabile per un investimento di 15 milioni» dice e ricorda la petizione da 7.700 firme per la riapertura «che rientra nell’accordo quadro tra Regione e Rfi». Segnala che sulla base dell’ultima riunione «Rfi considera un insieme di interventi strutturali sulla tratta per un importo di 44 milioni di euro».
La tratta non è elettrificata e i treni hanno motori diesel.
I costi di esercizio su gomma per offrire un servizio ai pendolari è 300 mila euro annui, mentre per 6 coppie di corse giornaliere su rotaia il costo sarebbe di 1,3 milioni di euro all’anno.
La replica
Sottolinea Carrel: «Aveva ragione l’allora assessore (Aurelio Marguerettaz), adombrando l’anti economicità della riattivazione della tratta. «Ogni euro che spendiamo è tolto ad altri investimenti. Dobbiamo valutare attentamente».
Nella premessa il consigliere aveva ricordato come il 2021 sia l’anno della ferrovia. «Proprio per questo poniamo l’attenzione sulla tratta Aosta-Pré-Saint-Didier». Ha chiesto conto dello stato attuale del materiale rotabile e dei costi – 40 milioni ipotizzati oggi per interventi manutenzione straordinaria -, chiedendosi se i finanziamenti basteranno. E’ torna a chiedere quante persone utilizzerebbero la tratta e se il gioco valga la candela (richiama una frase di Marguerettaz: «meglio una panda per ognuno dei 350 utenti») .
I dubbi
Primo dubbio: la tratta non è elettrifica, quindi i treni inquinano al pari se non di più dei pullman. Il numero di utenti dello studio pre-chiusura (300-350) era stato rilevato in periodo scolastico, con molte persone che salivano sul treno addirittura a Sarre, direzione Aosta; pertanto, negli altri periodi qual era l’utenza?
Ultima questione: se 300-350 utenti erano distribuiti sulle precedenti 12 coppie di corse al giorno e se gli utenti rimarranno gli stessi di allora ma adesso distribuiti su 6 coppie, forse significa che le altre 6 coppie precedenti probabilmente non avevano passeggeri o ne avevano davvero pochi.
Politicamente, la riapertura della tratta Aosta – Pré-Saint-Didier è uno dei temi di confronto in una Maggioranza regionale che si confronta in quella che è una verifica in atto.
(re.aostanews.it)