Aosta, caos APS: dirigente sospesa. Il presidente: incapacità
Sospensione a scopo cautelare in attesa del cda che definirà la posizione definitiva. Insorge Rinascimento: grave far trapelare e deformare informazioni di una seduta consiliare secretata
Sempre più tesa la situazione all’Aps di Aosta, dove la dirigente Giulia Pasi è stata sospesa in via cautelare. Lo riporta il settimanale Gazzetta Matin.
La dottoressa Giulia Pasi
Sul caos Aps Rinascimento Valle d’Aosta ha minacciato di portare gli atti in procura.
«L’ennesimo attacco pretestuoso. Saremmo ben contenti che finisse tutto in Procura, almeno si porrebbe fine a questa macchina del fango». La parole del presidente Aps, Antonio Carlo Franco arrivano nel day-after dell’ennesima polemica esplosa in consiglio comunale, dove sono usciti fuori i fatti che si concretizzano appunto sospensione cautelare della dirigente dell’area Servizi strumentali e pubblicità-affisioni.
Oggi il cda prenderà “la decisione definitiva sulla situazione della dottoressa Giulia Pasi – conferma Franco -. Per ora ho preso io le delghe su Ztl e affissioni”.
La discussione in Consiglio
La bomba era esplosa nell’ultima seduta consiliare (come riportato nel servizio pubblicato su www.aostanews.it), dove le mozioni di Rinascimento Valle d’Aosta, che chiedevano conto di una «progressione interna di carriera» di un dipendente della partecipata «collegato in modo stretto a un membro della maggioranza consiliare» (a discapito di una dirigente che quella posizione potrebbe già occupare) erano state affrontate in seduta segreta. A questa erano seguiti i comunicati incrociati del primo cittadino Gianni Nuti e della stessa Rinascimento, che ha concluso lo scambio di “vedute” minacciando di portare gli atti in Procura.
Tutto questo segue le continue diatribe sorte anche nella passata legislatura e che spingono il presidente della partecipata, Antonio Carlo Franco, a provare a fare chiarezza.
Accuse alla dirigente
“Diciamo che ormai è un segreto di Pulcinella – spiega Franco a Gazzetta Matin -. Abbiamo una dirigente che non va, che non so come abbia fatto carriera, visti i risultati. Io vado avanti valutando meriti, capacità e disponibilità delle persone: per me sono tutti uguali, non ci sono più dipendenti di prima e seconda classe. A proposito, ricordate il caso uscito in questi giorni sulle multe bloccate appena in tempo, a coloro che sono entrati nella ztl con permessi per disabili considerati scaduti? Bene, diciamo che non si è trattato di un mero errore informatico”.
Franco rincara la dose: “La certezza è che, purtroppo, da mesi sono cominciati gli attacchi, prima dei consiglieri Verducci e Andrione, ora questi, e ognuno può immaginare come siano nati. Uscivano informazioni riservate, siamo sempre stati messi in croce con l’unico intento di mandare a casa il cda, così qualcuno avrebbe potuto ricominciare a fare come voleva. Io, però, non sono un tipo che si arrende, non replico alle accuse: chi sa le cose valuterà il nostro lavoro”.
La mozione
Antonio Carlo Franco entra nella questione relativa alla mozione presenta in Consiglio. «È solo il prosieguo delle ripicche – attacca -. Poco tempo fa abbiamo chiesto il parere a un avvocato di fuori Aosta in merito alla situazione delle dottoressa Pasi e di altri tre dipendenti. Per due abbiamo trovato l’accordo, uno si è licenziato ed è sempre rimasta in ballo questa situazione. Abbiamo sempre tenuto segreto il tutto, poi sono cominciate le richieste di convocazione in commissione: tutti mezzi per far uscire questo parere. Alla fine l’abbiamo consegnato alla Giunta».
Così come poi ai commissari sono stati consegnati «tutti i verbali, che si sono messi a leggere riga per riga per tirare solo le cose convenienti ai loro interessi – attacca ancora il presidente -. Peccato che qui emergano anche passaggi in cui si rileva l’incapacità della dottoressa Pasi che, tra le altre cose, non è riuscita nemmeno a mettere in piedi un bando che le era stato richiesto, cui poi abbiamo dovuto porre rimedio come cda».
La progressione interna di carriera
Ecco arrivare poi la questione della «progressione interna di carriera» sollevata da Rinascimento VdA in “aula”. «Il collegio sindacale ha rilevato come la struttura di Aps non sia più adeguata, dopo che nel 2018 si è passati dall’avere direttore generale, dirigente e cda, ora racchiuso tutto nella mia figura e nei miei due compagni di consiglio di amministrazione – continua Franco -. Va bene il risparmio di 150 mila euro per il dg, ma il lavoro è insostenibile, visto che abbiamo dovuto razionalizzare tutta la struttura». Ecco che nasce, quindi, l’esigenza di un nuovo quadro tecnico: «Verrà previsto nuovamente il direttore generale, eliminando due dirigenti, ci sarà l’inserimento di un quadro tecnico (un ingegnere) e di un quadro amministrativo. Questo sarà scelto mediante selezione interna tra i dipendenti, seguendo i dettami del regolamento del personale, della legge Madia e delle norme sulle partecipate. Non c’è obbligo di pubblicità esterna e possono partecipare tutti i laureati magistrali. È già accaduto in passato, la stessa dottoressa ha preso parte a una selezione del genere: insomma, la polemica fa parte della serie di insinuazioni e illazioni per farci sfiduciare».
Rinascimento: atti in procura!
Rinascimento Valle d’Aosta ha però minacciato di portare tutta la documentazione in Procura. «Io non ho nulla da nascondere – ribatte Franco -, abbiamo fatto tutto alla luce del sole. Pensano di farci paura, ma anzi le dico che sarei contento. La procura potrà così guardare ciò che c’è scritto nei verbali: così magari finiranno questi attacchi».
La replica di Giulia Pasi
La dirigente in questione, raggiunta telefonicamente, non vuole commentare. «In questa fase delicata preferisco non rilasciare dichiarazioni, visto che la questione è già in mano ai legali», sottolinea Giulia Pasi.
Rinascimento: grave far trapelare e deformare informazioni di una seduta consigliare secretata
I consiglieri comunali di Rinascimento Valle d’Aosta durante l’ultima seduta
Non si è fatta attendere la nota di Rinascimento Valle d’Aosta. ” E’ inammissibile che i contenuti di una mozione presentata dal nostro movimento dal titolo ANNULLAMENTO PROCEDURA DI PROGRESSIONE INTERNA APS inerente l’espletamento da parte dell’Azienda di Pubblici Servizi di Aosta APS di una procedura di “progressione interna di carriera quadro amministrativo”, discussa, in modalità secretata su nostra istanza, lo scorso giovedì 21 gennaio in Consiglio comunale, siano stati, da un lato durante la seduta stessa oggetto di un comunicato stampa da parte del Sindaco, e dall’altro oggi di ponderose dichiarazioni da parte del Presidente della APS Antonio Carlo Franco”, si legge.
Rinascimento rileva che “nell’ambito della discussione secretata non abbiamo fatto riferimento a nomi di risorse interne all’APS e ha mirato la mozione unicamente a verificare la legittimità della procedura indetta dalla APS”.
Rinascimento ricorda “al Sindaco e al Presidente Antonio Carlo Franco che APS è soggetta all’istituto del controllo analogo ossia di un controllo da parte del Comune appunto analogo a quello che esercita sui propri servizi, ciò in ragione della delicatezza del profilo di inhouse della Società”.
Per Rinascimento, Franco “che chiaramente non era presente alla seduta di Consiglio comunale, ha rilasciato dichiarazioni in cui attacca una persona che non è mai stata citata nel corso della riunione, persona nei confronti della quale Rinascimento non si è mai permesso di prendere posizione in quanto non oggetto della discussione”.
Rinascimento sottolinea che “fare uscire, peraltro in modo erroneo rispetto ad alcune informazioni, contenuti di una seduta secretata, è a nostro avviso di una gravità tale per la quale invitiamo il Sindaco a suggerire alla APS di seguire le normali regole di una partecipata in relazione a atti secretati della controllante”.
(re.aostanews.it)