Ufficiale: divieto spostamento tra regioni prorogato al 27 marzo
Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri oggi, lunedì 22 febbraio. Le ricadute sul turismo in Valle d'Aosta
Spostamenti tra regioni vietati fino al 27 marzo. La proroga del divieto (scadenza 25 febbraio) è stata decisa dal Consiglio dei Ministri, riunitosi questa mattina, lunedì 22 febbraio.
Il divieto fino al 27 marzo è valido sull’intero territorio nazionale. E’ quindi vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome.
Restano le deroghe. Ci si può spostare oltre i confini regionali (con autocertificazione) per comprovate esigenze lavorative, o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute.
È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Fino al 5 marzo è in vigore il Dpcm che consente, in ambito regionale nelle regioni gialle e comunale in quelle arancioni, lo spostamento «verso una sola abitazione privata abitata», una sola volta al giorno e rispettando il coprifuoco dalle 22 alle 5.
La deroga permette a due persone di andare in visita ad amici e parenti, insieme a «minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
La novità importante: nelle regioni rosse non sarà possibile andare a trovare amici e parenti.
Le ricadute sul turismo valdostano
Quella del 27 marzo è una data che potrebbe ulteriormente prevedere un’altra proroga. E’ possibile, infatti, che il Governo possa vietare gli spostamenti anche per le prossime vacanze pasquali.
La proroga, per il turismo in Valle d’Aosta, si traduce in una pietra tombale alla (coda) di stagione dello sci alpino. Spera solo Breuil-Cervinia, che può in teoria tenere aperte le piste anche a maggio e oltre.
Proprio da Valtournenche, il sindaco Jean-Antoine Maquignaz, il consigliere regionale di Pour l’Autonomie, Marco Carrel e gli operatori economici chiedono al presidente della Regione, Erik Lavevaz, di aprire gli impianti.
In una lettera inviata oggi a Lavevaz, gli operatori turistici chiedono “per dare un segnale di ritorno alla normalità un’apertura primaverile-estiva degli impianti” di risalita.
“Se è vero che siamo in ginocchio – si legge nella lettera – è anche vero che non abbiamo bisogno solamente di ristori ma di lavoro e quelle che Le chiediamo uno sforzo che avrà importanti ricadute d’immagine sull’intera Valle d’Aosta”.
(lu.me.)