Regioni: siglata una convenzione tra autonomie del Nord
Una squadra lavorerà su temi quali il principio d'intesa, le commissioni paritetiche e zona franca
Regioni: siglata una convenzione tra autonomie del Nord. E’ stata siglata tra Valle d’Aosta, Friuli, province di Trento e Bolzano, e l’università Udine.
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle ha approvato una convenzione tra le Assemblee delle Regioni autonome Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, delle Province autonome di Trento e Bolzano e l’Università di Udine per la realizzazione e la promozione di progetti scientifici su temi di interesse comune.
I temi
I temi individuati su cui lavorare sono: rapporto Statuto speciale/Costituzione, principio dell’intesa, funzionamento delle Commissioni paritetiche, strumenti di soft law per prevenire la conflittualità Stato/Regioni/Province autonome, coordinamento della finanza pubblica, valutazione delle politiche pubbliche, attuabilità della zona franca alla luce del quadro normativo attuale.
La squadra
La convenzione prevede la designazione di un Comitato direttivo- formato dai Segretari generali dei Consigli coinvolti e dal Rettore dell’Università di Udine – che avrà funzioni di coordinamento e di proposta con il supporto di un Comitato scientifico, composto dai professori Roberto Toniatti (Università di Trento), Elena D’Orlando (Università di Udine), Massimo Carli (Università di Firenze), Roberto Louvin (Università di Trieste) ed Ester Happacher (Università di Innsbruck) oltre che da Gianfranco Postal, già Segretario generale della Provincia autonoma di Trento e Consigliere della Corte dei conti.
Il commento
«L’ordinamento regionale italiano – spiega il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin – vive una stagione complessa, in cui le autonomie speciali scoprono sempre più la fragilità delle garanzie costituzionali a loro tutela: da qui, l’esigenza di una riflessione critica che permetta di ragionare sull’esperienza regionale pregressa e di prospettare dinamiche di sviluppo futuro. Come Ufficio di Presidenza abbiamo considerato opportuno agire sinergicamente con le Autonomie speciali dell’arco alpino, con le quali abbiamo caratteristiche comuni di ordine istituzionale, storico, culturale e territoriale che consentono di condividere temi e percorsi di interesse comune, tra cui la tutela delle minoranze linguistiche, il sostegno a efficaci politiche transfrontaliere, il problema dello spopolamento della montagna».