Caso Rubbo, «danno erariale da 122 mila euro»: la Procura invita a dedurre Fosson e Baccega
La Corte dei conti ha acceso i fari sulla mancata nomina del direttore generale dell'Ausl; la Regione era stata condannata a risarcire un proprio dipendente
Caso Rubbo, «danno erariale da 122 mila euro»: la Procura invita a dedurre Fosson e Baccega.
Un danno erariale da 122 mila euro. E’ quanto ipotizza la Procura regionale della Corte dei conti in relazione alla mancata nomina dell’attuale direttore generale dell’Arpa Igor Rubbo a dg dell’Ausl valdostana. Nel giugno 2020, la Regione era stata condannata dal Consiglio di Stato a risarcire a Rubbo i danni per il trattamento economico non goduto e i contributi previdenziali. Ad anticipare la notizia era stata Gazzetta Matin nell’edizione in edicola da lunedì 22 marzo.
Invito a dedurre
Nei giorni scorsi, il procuratore regionale Massimiliano Atelli ha inviato un invito a dedurre all’ex presidente della Regione Antonio Fosson e all’ex assessore regionale alla Sanità Mauro Baccega (attuale consigliere regionale). Il “caso Rubbo” è complesso, in quanto si concretizza in una serie di puntate andate in scena davanti ai Tribunali amministrativi.
La vicenda
Ma andiamo con ordine: nel maggio 2017 Rubbo viene nominato direttore generale dell’Ausl dalla giunta Marquis. Una scelta che non convince una delle 19 persone inserite nell’elenco dei soggetti “adeguati” a rivestire l’incarico. Il professionista, originario di Como, si rivolge quindi al Tar della Valle d’Aosta che, nel 2018, annulla la nomina di Rubbo; al suo posto, alla guida dell’Ausl, viene messo un direttore pro tempore, che in seguito sarà a sua volta rimpiazzato da un commissario.
Ma adesso è la Regione e non essere d’accordo: convinta del proprio operato, l’Amministrazione regionale ricorre al Consiglio di Stato. E i giudici di secondo grado le danno ragione, annullando la sentenza del Tar. Ed è proprio a questo punto che la vicenda si complica. Perché pur avendo vinto il ricorso, la Regione – nel frattempo si era insediato il governo Fosson – resta immobile: non adotta nessuna determinazione. Rubbo non viene reintegrato alla guida dell’Ausl e non viene nemmeno adottato nessun atto in grado di motivare la scelta della Regione (nel frattempo era emerso che nemmeno Rubbo aveva i requisiti).
Il risarcimento
E proprio per questo motivo, Rubbo – che era intanto diventato coordinatore della Direzione personale e organizzazione della Regione – si rivolge alla giustizia amministrativa. Nel giugno 2020 il Consiglio di Stato gli dà ragione e condanna la Regione a risarcire i danni per il trattamento economico non goduto e i contributi previdenziali.
Proprio qui secondo la Procura contabile si sarebbe concretizzato un danno erariale; soldi pubblici utilizzati dalla Regione per risarcire un proprio dipendente a causa di una possibile condotta omissiva da parte della Regione.
A quanto appreso, dopo la sentenza con cui il Consiglio di Stato aveva annullato la decisione del Tar, l’allora presidente Fosson e l’allora assessore Baccega portarono in Giunta una proposta di delibera finalizzata a stabilire che, nonostante la pronuncia dei giudici di secondo grado (che non era entrata però nel merito della vicenda), Rubbo non poteva comunque diventare dg dell’Ausl per carenza di un requisito. L’atto, tuttavia, non fu mai approvato dal Governo regionale.
Ora, comunque, i due politici che hanno ricevuto l’invito a dedurre hanno 30 giorni di tempo (dalla notifica) per produrre le proprie deduzioni ed eventuali documenti. Non solo: possono anche chiedere di essere ascoltati personalmente dal procuratore. Contattato Baccega si limita a dire: «Risponderò con le opportune deduzioni». Fosson, invece, ha preferito non rispondere.
(f.d.)