Protesta somministrazione: «Mentre voi mangiate noi moriamo di fame»
La Filiera della somministrazione Valle d'Aosta alza il tiro e chiede le dimissioni della politica; la Lega scende a incontrare i manifestanti, che intanto hanno improvvisato un corteo. Una delegazione ricevuta in Regione
«Mentre voi mangiate noi moriamo di fame». E ancora: «O soluzioni o dimissioni». Sale il tono della protesta della Filiera somministrazione Valle D’Aosta, che dopo essersi ritrovata, mercoledì mattina, in Place Deffeyes, con oltre 150 presenti, ha alzato il tiro, provando a bloccare il traffico e poi muovendosi in corteo fino all’Arco d’Augusto, per poi incontrare la delegazione in consiglio regionale della Lega e venire ricevuti in delegazione dalla maggioranza di governo.
La protesta in Place Deffeyes
La protesta
Insomma, la rabbia inizia a farsi sentire anche in Valle d’Aosta e, dopo le vibranti proteste di ieri in giro per l’Italia, anche da noi la gente inizia a fare sentire tutta la propria frustrazione.
Voi mangiate, noi moriamo di fame è lo slogan e per meglio esplicitarlo, i manifestanti consegnano 35 packet lunch per altrettanti consiglieri regionali.
«Se il governo non è in grado, che lasci – esclama uno dei portavoce, Jean-Claude Brunet -. Non si possono salvare le poltrone a discapito delle aziende. I pacchetti sono 35 perché qualcuno è fautore del sistema e qualcun altro si è spalmato sullo stesso: di innocenti non ce n’è uno».
Oltre 150 persone in Place Deffeyes
Locali desolati
Rincara la dose Luigi Macrì.
«Ormai siamo tutti ex: ex baristi, ex ristoratori, ex maestri di sci – esclama -. I locali sono vuoti e desolati, i più fortunati fanno qualche caffé. Ora bisogna essere tutti uniti, altrimenti le attività rischiamo di abbassare definitivamente le serrande».
I manifestanti provano a bloccare il traffico
E parte con la lista di richieste del comitato, che vanno dalla riapertura immediata, al ripristino dello spostamento tra le regioni, passando per l’anno bianco fiscale, la sospensione degli affitti, dei costi della cassa in deroga, di quelli per l’occupazione del suolo pubblico, indennizzi immediati per i lavoratori stagionali e la sospensione del pagamento delle utenze.
«Vi siete riempiti la bocca»
Non le manda a dire nemmeno Marco Guiot Pin.
«Vi siete riempiti la bocca con gli indennizzi per gli stagionali – dice -, ma avete messo tanti di quei paletti che il novanta per cento rimane escluso. Ci state prendendo in giro, chi ha più bisogno non prende niente».
I packet lunch consegnati ai consiglieri regionali
«Metteteci la faccia»
Rincara la dose Massimiliano Glarey de La Ferme du Grand Paradis di Cogne.
«Siamo qui perché siamo onesti e abbiamo sempre lavorato per creare lavoro in Valle – tuona -. Vogliamo onestà, vogliamo che ci dicano se ci sono i soldi. Se si, che si aprano i cassetti, altrimenti fate mutui a tasso zero».
Glarey entra nei dettagli. «Chi ha fatto investimenti nel 2020 e non ha lavorato, vanta dei crediti Iva – esclama ancora -; quelli sono soldi nostri, dovete ridarceli».
E conclude. «Noi ci mettiamo la faccia, non siamo cattivi, che la mettano anche i politici. Non siamo qui per mangiarli, anzi vi offriamo pure del cibo».
Dipendente regionale a sostegno
Lo striscione simbolo della protesta
A sostegno della protesta anche Sandra, dipendente regionale.
«Sono con voi dall’inizio perché siete voi che, pagando le tasse, ci permettete di avere uno stipendio – ammette -. Questo ve lo dobbiamo, ve lo dobbiamo tutti i giorni e vorrei che i miei colleghi fossero qui».
La marcia
Dopo gli interventi, la tensione cresce e i circa 150 presenti provano a bloccare il traffico, salvo poi farsi convincere per un corte fino all’Arco d’Augusto.
Secondo quanto riporta l’Ansa, la Questura di Aosta sta facendo accertamenti sul corteo non autorizzato. Il Dpcm in vigore, infatti, consente solo lo svolgimento di manifestazioni in forma statica, come il presidio che era stato autorizzato sotto palazzo regionale sino alle 16.
Lega in piazza
Al ritorno, in piazza scende una delegazione della Lega Vallée d’Aoste, che si prende comunque la propria dose di insulti, salvo poi riportare la calma.
«Abbiamo fatto tante proposte, ma non governiamo noi – spiegano Nicoletta Spelgatti e Andrea Manfrin -. Abbiamo chiesto di riaprire e hanno confermato le chiusure, noi però ci mettiamo la faccia».
E concludono.
«La vostra rabbia è giusta e giustificata, ma noi veniamo qui per provare a darvi delle risposte. È da dicembre che chiediamo di mettere i soldi, perché i soldi ci sono. Dimissioni? Le abbiamo già date una volta e abbiamo portato la Regione al voto, ora lavoriamo per un’opposizione costruttiva».
La protesta nelle vie del centro
Dimissioni
La piazza ascolta, mugugna e attacca.
«Non ci si può spalmare sul sistema – dicono i portavoce -, ci vuole una soluzione. Se non ce la fate, da minoranza dimettetevi e continuate a farlo finché non arriva un commissario. Finora, l’unica cosa di istituzionale che avete fatto è prendere lo stipendio. E quest’estate, mentre tutti si preparavano alla seconda ondata, voi avete pensato alle elezioni e alla campagna elettorale».
Delegazione in Regione
Poi, dopo tanto urlare, una delegazione dei manifestanti viene finalmente ricevuta dalla maggioranza.
(alessandro bianchet)