Aosta, bimbo annegato in piscina: chiesta condanna a 8 mesi per tutti gli imputati
Il processo riguarda la morte del piccolo Mohssine Ezzamal (8 anni), avvenuta nel 2017
Otto mesi di reclusione. Questa la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica di Aosta nei confronti dei 5 imputati nel processo per omicidio colposo nato a seguito della morte di Mohssine Ezzamal, bimbo di Aymavilles annegato a 8 anni nella piscina regionale di Aosta nel 2017.
Il pm Luca Ceccanti ha pronunciato la sua requisitoria in aula oggi, venerdì 14 aprile, chiedendo la condanna di tutti gli imputati seppur tenendo conto delle attenuanti generiche e del fatto che la famiglia del piccolo ha già ricevuto un risarcimento.
Nel processo sono alla sbarra l’accompagnatore del bimbo, Sandro Grisenti (57 anni), il responsabile della gestione della piscina, Maurizio Fea (50) e i bagnini Francesca Golisano (29), Girolamo Deraco (29) e Federico Gottardi (28).
La vicenda
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei Carabinieri, il bimbo era uscito dalla piscina dedicata ai più piccoli ed era entrato in quella più profonda senza che nessuno se ne accorgesse. Non sapendo nuotare, però, il bambino era annegato. A notare il corpo era stato un ragazzo che si trovava in acqua.
In aula, il pm ha affermato che «una gestione corretta dell’impianto avrebbe imposto di garantire almeno la presenza di quattro bagnini contemporaneamente» e non solo di tre, di cui uno si doveva occupare contemporaneamente anche «della gestione amministrativa, delle sdraio, del controllo dei titoli per i gonfiabili e del loro tempo di utilizzo». Ma questo «non è stato fatto e ha costretto bagnini a non avere la possibilità di controllare».
Il procedimento davanti al giudice Marco Tornatore riprenderà il 4 maggio con le arringhe difensive.
(f.d.)