Caso “interinali” all’Ausl valdostana, Barmasse: «Mai chiesto niente a nessuno per mia figlia»
L'assessore regionale alla Sanità replica: «Mi trovo in grande difficoltà a commentare un'assurdità. Non ha senso la polemica. Mia figlia rientra nelle interinali. E' forse un illecito?»
Caso “interinali” all’Ausl valdostana, Barmasse: «Mai chiesto niente a nessuno per mia figlia».
«Pressioni? A chi? Ma stiamo scherzando? Queste sono illazioni. Io non ho mai chiesto niente a nessuno. Nemmeno per mia figlia». Commenta così l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse il turbine di polemiche che lo ha travolto. La figlia dell’esponente unionista ha iniziato a lavorare per l’Ausl valdostana tramite un contratto di somministrazione. E proprio sugli “interinali” la Procura della Repubblica di Aosta ha aperto un fascicolo affidando le indagini alla Digos.
«Mai chiesto niente a nessuno»
Aggiunge Barmasse: «Mi trovo in grande difficoltà a commentare un’assurdità. Non ha senso la polemica. Mia figlia rientra nelle interinali. E’ forse un illecito? Tutti i ragazzi hanno il diritto di cercare un lavoro. Ma lei non è nemmeno dipendente dell’Ausl, non è stata assunta dall’azienda. Ha un contratto con l’agenzia di somministrazione, dove si era iscritta per cercare lavoro».
Secondo l’assessore «in questa storia si coinvolgono anche i ragazzi. C’è in ballo anche la loro di reputazione. Dobbiamo andare a vedere dove lavorano i figli di tutti? Mia figlia, così come i parenti di altri dipendenti dell’Ausl (Barmasse è medico ndr) non hanno diritto di cercare lavoro? Ripeto: io non ho mai chiesto niente a nessuno».
«Brutto modo di fare politica»
Poi si scaglia contro Fratelli d’Italia, che per prima aveva sollevato il caso. «Penso che questo sia un brutto modo di fare politica. Se ci sono degli illeciti non è compito dei politici evidenziarli. Il sospetto è un brutto modo di fare politica. Io sono amareggiato per lo squallore di questo modo di fare. Io non ho nulla da nascondere».
(f.d.)