Omofobia, l’assessore Tedesco rivela: «da ragazzo ho pensato al suicidio»
E' il racconto dell'assessore comunale di Aosta Samuele Tedesco vittima di bullismo e discriminazioni
Omofobia, l’assessore Tedesco rivela: «da ragazzo ho pensato al suicidio».
Il racconto
«Spesso quando si è piccoli si è soliti dar vita a oggetti inanimati, a pupazzi, a bambole. Io ho iniziato a dar vita a quella cintura nel comodino. La guardavo e pensavo che potesse essere quell’oggetto magico a portarmi in un altro mondo, un mondo non fatto di sofferenza, un mondo dove sono intorno a persone che mi amano, dove non sono quella parola con la ‘f’, ma Samuele e basta». E’ il racconto fatto con voce rotta dalla commozione dell’assessore comunale di Aosta Samuele Tedesco, ventisettenne già presidente dell’Arcigay regionale, durante la discussione in consiglio comunale su un ordine del giorno a sostegno del ddl Zan contro l’omotransfobia.
Il racconto è partito da lontano. Da un jeans che per un errore di lavaggio era diventato rosa e che comunque portò, attirandosi il nomignolo di ‘f’. «Io stesso ho iniziato a pensare all’età di 13 anni che quello fosse il mio vero nome, che il mio nome non fosse Samuele ma frocio».
«Tanti della comunità Lgbtq – ha detto l’assessore comunale – hanno pensato al suicidio. Mi ricordo ancora quando andavo con la scuola con la nonna con il magone. E’ un luogo che ho rifiutato per tanto, troppo tempo. Ricordo i bigliettini, gli insulti, addirittura un coltellino puntato sul fianco quando in aula magna stavamo guardando un film, su Martin Luther King tra l’altro. Credo di non aver ringraziato abbastanza il docente e qualche mio compagno che hanno saputo da subito sostenermi».
(d.c.)