Aosta, progetto in arrivo e ipotesi di nuove valutazioni per il Saint-Bénin
Un'interpellanza della Lega Vallée d'Aoste sull'intervento di recupero dell'ex priorato che dovrebbe dare respiro al Convitto regionale Chabod.
Aosta, progetto in arrivo e ipotesi di nuove valutazioni per il Saint-Bénin.
Il gruppo Lega Vallée d’Aoste ha voluto fare il punto sull’intervento di recupero dell’ex Priorato di Saint-Bénin.
«Oltre a conoscere lo stato di avanzamento delle fasi concorsuali relative a questo progetto – ha commentato il consigliere Luca Distort – vorremmo che ci fossero comunicati gli intendimenti dell’attuale Giunta in merito agli obiettivi di recupero dell’ex Priorato di Saint-Bénin: sarà sempre un’espansione del convitto Chabod?
Saranno mantenuti gli indirizzi di recupero avviati dalla precedente Giunta o si ipotizza un uso diverso del complesso monumentale?
Teniamo conto della situazione al contorno: mi riferisco ai fabbricati che “assediano” il complesso monumentale del Saint-Bénin e dei rispettivi adeguamenti strutturali che si renderanno necessari in linea alla vigente normativa antisismica».
Il consigliere della Lega ha fatto riferimentoal convito Chabod e all’edificio scolastico Manzetti.
Distort ha auspicato una revisione d’insieme della zona in un’ottica di rigenerazione urbana: «l’intervento va pensato nell’insieme della zona e nell’ottica dei principi di rigenerazione urbana, che intende anche il coraggio di ipotizzare l’eventualità di radere al suolo alcuni edifici per ridare dignità al complesso monumentale e restituire aree libere».
La risposta dell’assessore Caveri
«Il Saint-Bénin è un simbolo della cultura valdostana, generazioni e generazioni si sono formate in questo luogo – ha spiegato l’assessore -.
Per quanto riguarda il concorso di progettazione, 45 partecipanti hanno inoltrato elaborati, e 5 sono stati ammessi alla seconda fase; la proclamazione della graduatoria provvisoria avverrà il prossimo 7 giugno.
Una volta disponibili questi elaborati, potremo iniziare coi ragionamenti, tra cui quello proposto nell’interpellanza.
La logica sottesa al concorso era di allargare il convitto.
Ritengo poco attuabile la strada della demolizione dell’attuale convitto, mentre sono già stati presi in considerazione i costi di ristrutturazione sismica del Manzetti, che sarebbero enormi.
Discorso analogo con le ex Magistrali di via Torino.
La sede del Liceo scientifico è invece in fase di ristrutturazione, i lavori sono purtroppo fermi per il fallimento dell’azienda.
Aspettiamo di vedere gli esiti del concorso.
Accogliamo la proposta di un ripensamento generale sull’area del Saint-Bénin e sarà oggetto di approfondimento e di confronto in Consiglio».
«Una governance deve avere una visione d’insieme. Non intendo pungolare in termini di pura attitudine di opposizione, ma proporre un ragionamento necessario – ha concluso il consigliere Distort -.
Il concetto di rigenerazione urbana prevede la possibilità di attuare anche situazioni di tabula rasa: bisogna avere coraggio e sta alla politica decidere.
Ovviamente, per agire occorre contare su un corretto e intelligente turn over: prima le ricollocazioni, poi lo studio di questa parte della città, che è fatta di equilibri, di pieni e di vuoti. Bisogna mettere in atto questi temi con coraggio, professionalità e dedizione».
(re.aostanews.it)