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  • Auto elettriche: è in arrivo la super batteria
    MOTORI
    di Luca Mercanti  
    il 26/05/2021

    Auto elettriche: è in arrivo la super batteria

    Italvolt investirà 4 miliardi di euro per aprire nel 2024 uno stabilimento (forse a Scarmagno, ex Olivetti); la super batteria al litio dovrà avere una autonomia del 25 per cento superiore alla norma

    Auto elettriche: è in arrivo la super batteria. Si tratta di un nuovo sistema di celle e garantisce un’autonomia del 25 per cento superiore alla norma.

    Lars Carlstrom

    Il fondatore di Italvolt, Lars Carlstrom, ha annunciato un investimento di 4 miliardi di euro per aprire nel 2024 uno stabilimento per la produzione e lo stoccaggio del prodotto destinato a dominare il mercato nel prossimo futuro.

    La batteria è il serbatoio d’energia dell’auto elettrica, di cui costituisce la parte più importante. Non a caso, la sua evoluzione è l’elemento che più di tutti ha contribuito alla “riscoperta” delle auto a emissioni zero, studiate fin dagli albori dell’automobile, ma che solo da qualche anno stanno vivendo un vero e proprio boom, grazie agli ioni di litio. Prima di approfondirne la loro evoluzione, va detto che le batterie sono basate sul principio della pila elettrochimica: gli elettroni sono scambiati tra due elementi, detti anodo e catodo, mentre un terzo elemento, chiamato elettrolito, ha funzione di tramite ed è in genere allo stato liquido o gelificato. In principio era il piombo.

    Le prime batterie

    Le prime batterie per auto elettriche erano costituite da un anodo di piombo e un catodo di perossido di piombo, con un elettrolita composto da una soluzione di acido solforico diluito in acqua. Economiche ma pesanti, le abbiamo viste montate su vetture a emissioni zero di tre decenni fa che, nonostante lo scarso successo, mantengono ben vivo il loro ricordo tra gli appassionati di motori.

    “Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”, con questa frase pronunciata in Senato da Mario Draghi, si è dato senso ad una politica che vuole prendere una direzione nuova, diversa dal passato, che non può non tener conto del cambiamento climatico e non può più ignorare il crescente bisogno di una produzione industriale ecosostenibile.

    Transizione energetica

    L’impegno per una transizione energetica che riduca drasticamente le emissioni deve essere uno dei principali obiettivi del mondo politico, accademico ed imprenditoriale. Tra gli investimenti più significativi che vanno in questa direzione c’è quello di Italvolt, società italiana, con base a Milano, che ha annunciato la realizzazione della più grande fabbrica per la produzione e lo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici di batterie d’Europa nel sito industriale Olivetti di Scarmagno al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta.

    Il progetto di Lars Carlstrom

    Il progetto è di Lars Carlstrom, imprenditore del settore automotive con oltre 30 anni di esperienza, già fondatore di Britishvolt, che ha deciso di costruire la prima gigafactory italiana con un investimento da 4 miliardi di euro: la prima fase del nuovo stabilimento dovrebbe essere completata nel 2024, con una produzione stimata di 45 Gwh l’anno (destinata a crescere fino a 70 GWh).

    La scelta di portare un investimento così importante e così sofisticato in Italia non è casuale, l’Europa meridionale è un punto vuoto sulla mappa delle Gigafactory, ma si tratta di un’area con grande competenza, forza lavoro qualificata, un’industria automobilistica rilevante. Presto ci sarà bisogno di enormi quantità di batterie, Italvolt può essere la spinta di cui l’Italia ha bisogno per assumere un ruolo di guida nell’industria green.

    Italvolt a Scarmagno?

    E’ possibile che in un futuro prossimo si possa creare a Scarmagno una vera e propria filiera di produzione in un settore destinato a cambiare tutto», dice a Linkiesta Lars Carlstrom, ceo e fondatore di Italvolt.

    L’area, quella dell’ex Olivetti, voluta da Italvolt per motivi geografici, si tratta di un’area industriale dismessa di circa milione di metri quadrati, che grazie ad Olivetti ha goduto di buone infrastrutture che collegano a Ivrea, Torino, Milano.

    Se tutto dovesse procedere secondo i piani, nel 2024 il nuovo impianto sarà in grado di contribuire con la propria produzione alla crescente domanda di batterie in Europa, in gran parte proveniente dall’industria dell’auto: Italvolt stima che entro il 2030 la domanda aumenterà, a livello globale, di 17 volte, fino a circa 3.600 gigawatt, di cui 565 proveniente dalla sola Unione europea. I risultati sembrano miracolosi: secondo l’azienda, le nuove celle avranno una densità energetica di oltre 330 wattora per chilogrammo. La densità energetica è superiore di oltre il 25 per cento rispetto ai valori standard odierni. Sia questa densità di energia che le prestazioni delle nuove celle della batteria sono state confermate anche da laboratori indipendenti.

    Batterie al litio

    Investire in batterie al litio è soprattutto una scommessa sul futuro. Ma è un investimento che trarrebbe beneficio da una filiera di produzione locale ben sviluppata. “Se lo facciamo nel modo giusto, avremo un impatto enorme sull’industria” ha dichiarato Carlstrom durante la presentazione del suo progetto, “ma c’è bisogno di creare nuove catene di distribuzione, le batterie sono pesanti, devono essere prodotte sul territorio perché il trasporto di prodotti pesanti da luoghi in cui non c’è controllo della supply chain rischia di avere effetti negativi a livello ambientale”. Gli investimenti dell’Unione europea vanno proprio in questa direzione, il nostro Paese potrebbe avere il potenziale per vestire i panni del protagonista in questa transizione.

    Il litio potrebbe essere estratto dalle saline siciliane, ma avrebbe anche un minor impatto ambientale, visto il tipo di minerali che bisogna utilizzare per fabbricare un pannello.

    (I. T.)

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