Consiglio Aosta: minoranze sull’Aventino, abbandonata l’aula virtuale
Sorpresa a metà seduta pomeridiana; la decisione comunicata da Sylvie Spirli. Sdegno dalla maggioranza
Abbandono dei lavori, o se volete, Aventino in salsa rossonera. Questa la clamorosa scelta presa dall’opposizione del consiglio comunale di Aosta, che nel corso della discussione di una mozione presentata della Lega, ha chiesto l’interruzione della seduta, salvo poi comunicare la decisione.
L’Aventino
L’Aventino è stato comunicato dalla consigliera del Carroccio, Sylvie Spirli, che ha sottolineato come le motivazioni «saranno rese note a breve».
E quel breve si è poi concretizzato in un comunicato stampa congiunto, firmato da Rinascimento Valle d’Aosta, Forza Italia e Lega Vallée d’Aoste, nel quale è stata spiegata la decisione unanime.
«L’abbandono dei lavori non pregiudica l’approvazione di nessuna delibera relativa alla Città ed è motivato da un lato dalle continue assenze di Sindaco, Assessori e Consiglieri di maggioranza e dall’altro dall’atteggiamento assolutamente non costruttivo e dalla palese non volontà di confronto da parte della maggioranza nei confronti dell’opposizione» si legge nelle prime righe del documento.
Le minoranze poi continuano e accusano.
«Sono mesi che la maggioranza propina al Consiglio comunale un numero irrisorio di delibere relative alle esigenze della Città e sfrutta il suo tempo confezionando ordini del giorno su questioni riguardanti il mondo e la nazione e su materie di competenza del Parlamento europeo, della Camera dei Deputati o del Senato della Repubblica – si legge ancora -. Il 90% delle iniziative per la Città sono regolarmente presentate dalle forze di opposizione e sistematicamente non solo vengono rigettate ma addirittura “snobbate” dalla maggioranza».
L’opposizione parla quindi di «un muro di gomma a cui si aggiungono il silenzio dei Consiglieri e le frequenti assenze di Sindaco e Assessori – concludono -. Così non è possibile andare avanti: il Sindaco e la maggioranza tutta devono capire che, in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, è fondamentale lavorare per il bene dei cittadini aostani»!.
La maggioranza
Duro il presidente del consiglio comunale, Luca Tonino.
«I consiglieri hanno deciso di abbandonare, nonostante ci fosse il numero legale – esclama -. Per di più, per quanto riguarda la mozione 24, gli assessori competenti erano presenti in aula».
Nell’aula virtuale mancavano il sindaco Gianni Nuti e gli assessori Samuele Tedesco e Alina Sapinet, impegnati in un incontro con l’assessore regionale Jean-Pierre Guichardaz.
«L’assenza di sindaco e assessori era dovuta a motivi comunicati in apertura – continua -. Non si tratta di un’assenza ludica, ma di una riunione importante con l’amministrazione regionale, fatta peraltro durante la pausa pranzo e durata qualche minuto più del previsto».
La scelta fa rumore.
«Sono molto dispiaciuto di questo atteggiamento – sottolinea il presidente del Consiglio -. Essendo il consiglio regolarmente costituito, credo non ci fosse motivo per andarsene. Abbiamo sempre garantito l’inversione degli ordini del giorno, senza mai eccepire nulla, perché riteniamo che ci possano essere motivi istituzionali e personali».
Rincara la dose l’assessore Loris Sartore.
«Esprimo un grande disappunto per questa decisione, peraltro non motivata, che trovo anzi essere uno sgarbo istituzionale – tuona -. Una motivazione avrebbero dovuto fornirla qui; il Consiglio avrebbe dovuto essere edotto».
Sulla stessa linea il capogruppo di Pcp, Fabio Protasoni.
«Esprimo lo sconcerto di tutto il gruppo – esclama -. Qui non centra nulla il bene dei valdostani, nemmeno il confronto politico, qui ci sono solo un mero calcolo mediatico e un atteggiamento gravissimo».
Non si discosta la posizione del capogruppo di Alliance Valdôtaine, Pietro Varisella.
«Sono basito, mi sembra un comportamento irrispettoso nei confronti del Consiglio – dice -, almeno le motivazioni vanno date, non si può dire le diamo alla stampa. Siamo un’assemblea regolarmente convocata, c’è la legalità del Consiglio. Si richiama spesso la centralità del Consiglio, poi si mettono in atto queste rimostranze da condannare».
Conclude Laurent Dunoyer dell’Uv.
«Mi accodo a questa condanna – spiega -. Chi si sottrae al dibattito ha già perso in partenza. Peccato, c’erano anche spunti interessanti nelle mozioni in programma. Tutti mettono a disposizione tempo e attenzione e questo abbandono dell’aula virtuale è incomprensibile e irrispettoso».
Consiglio concluso
Il consiglio comunale, in ogni caso, è stato poi portato a termine dalla maggioranza (dopo una sospensione), che ha elencato tutte le iniziative all’ordine del giorno, salvo poi “archiviarle” per la mancanza dei proponenti, ma rendendole di fatto non presentabili per le immediatamente successive sedute.
Comunicato della maggioranza
Al termine della seduta, le posizioni della maggioranza sono poi state ribadite in un comunicato congiunto e firmato dagli stessi Dunoyer, Protasoni e Varisella, che condannano l’interruzione «del normale andamento dei lavori».
La maggioranza parla di «comportamento sconcertante senza nessuna giustificazione plausibile e senza rispetto per il prestigio dell’istituzione e per tutte le Consigliere e i Consiglieri comunali» si legge nella nota diffusa.
Uv, Pcp e Av rincarano poi la dose.
Secondo loro, infatti, si tratta di «un’azione completamente scollegata dai temi in discussione e dal clima apparentemente sereno della seduta (era stata appena conclusa la presentazione di una mozione proposta dal gruppo Lega e doveva iniziare la discussione) – continua la maggioranza -. Vogliamo sottolineare che se la minoranza pensa di svolgere il proprio ruolo con l’intento di bloccare i lavori del Consiglio o di intimidire le Consigliere e i Consiglieri eletti dalla cittadinanza fa male i loro calcoli e ne risponderanno di fronte alla città».
E chiosano.
«Forse governati da un sentimento di frustrazione – concludono -, i gruppi di minoranza hanno offerto una brutta pagina per il Consiglio Comunale di Aosta capitale. Per contro questa maggioranza è serena e determinata a continuare il lavoro di cambiamento e di innovazione per il quale è stata eletta».
(alessandro bianchet)