Aosta, un’odissea chiamata Amico in Comune: mancano personale e linee telefoniche
Il servizio dedicato ai cittadini diventato quasi un "nemico"
Più che Amico in Comune lo sportello dedicato ai cittadini sta diventando quasi un nemico, reso inavvicinabile dalla carenza di personale e dall’insufficienza della portata del centralino, che rende quasi impossibile mettersi in contatto telefonicamente con lo stesso per prenotare l’accesso a qualsivoglia servizio. E il sindaco del capoluogo regionale, Gianni Nuti, ha ben chiara la situazione, tanto da aver già richiesto a Inva un aiuto per riuscire a tenere testa alle crescenti lamentele della cittadinanza.
Il caso dell’Amico in Comune
Le segnalazioni pervenute a Gazzetta Matin sono numerose, ma una in particolare ha destato attenzione. Un cittadino, infatti, doveva mettersi in contatto con lo Sportello per prenotare il rinnovo della carta d’identità, operazione possibile anche on line, ma che al diretto interessato non era riuscita. La trafila è cominciata giovedì 8 luglio per concludersi, dopo decine di chiamate a tutte le ore, il giovedì successivo, quando un operatore ha finalmente risposto. Il numero 0165-187500, centralino legato a un service esterno, fino a quel momento è sempre risultato inaccessabile, concedendo al massimo di ascoltare la musichetta introduttiva, salvo poi far cadere la linea.
La stessa operatrice che ha processato la chiamata fortunata ha sottolineato desolata: «Non sappiamo cosa fare, siamo al telefono tutto il giorno, ma non riusciamo a smaltire il sovraccarico di chiamate».
Nuti: «Situazione effettivamente critica»
Carenza di personale? Smartworking? Dotazione insufficiente? C’è di tutto un po’ nelle motivazioni e, come detto, il primo cittadino ne è ben conscio. «La situazione è effettivamente critica – ammette il sindaco Gianni Nuti -; tanto che abbiamo chiesto il potenziamento del centralino e un supporto a Inva anche a livello di personale, così da poter aiutare allo sportello e permettere anche alle persone di andare in ferie oltre a migliorare il servizio».
«Serve iniezione di forza lavoro»
Le prime contromosse sono state prese, ma serve altro per porre rimedio. «Abbiamo aggiunto un messaggio in cui si invita a utilizzare il sito per prenotare i vari servizi, è più semplice e rapido e permette di scegliere con facilità i vari orari disponibili – conclude il primo cittadino -. Attualmente tutti i dipendenti, anche quelli del front office e gli uscieri fanno il possibile per raccogliere le chiamate, ma serve sicuramente un’iniezione di forza lavoro. Lo smartworking, almeno in questo caso, non centra, mancano proprio persone e linee».
(al.bi.)