No Green pass: in 200 sfilano nel centro di Aosta, «andremo avanti perché è giusto»
I manifestanti hanno seguito il copione, scandendo slogan e inalberando cartelli
«No al Green pass». Per il secondo sabato consecutivo, nelle vie del centro di Aosta, è risuonato lo slogan di chi non ne vuole sapere della certificazione verde. In circa 200 hanno sfilato scandendo il loro “no” al lasciapassare vaccinale e invocando “Libertà”.
Gli slogan
Secondo il copione, i manifestanti inalberavano cartelli con scritto frasi come: ”Tu obbedisci perché finisca… ma è perché obbedisci che non finirà mai” o ”La libertà è come l’aria ci si accorge di quanto vale quando incomincia a mancare” o, ancora, ”Il Green pass è discriminatorio”. Ma anche “Pro vaccini o contro non importa, restiamo uniti” e “Il Green pass fa fallire le imprese”.
Presente ad aprire il corteo anche un cartellone con scritto: “Sì ai vaccini, no all’obbligo”.
La sfilata
La ”sfilata” è partita da piazza Chanoux alle 18, per arrivare fino all’Arco dove in cerchio ha ripetuto a gran voce gli slogan «No Green pass» e «Libertà». Qualche minuto e di nuovo in marcia, questa volta verso piazza Roncas, questa volta gridando «giù le mani dai bambini».
Arrivati sotto al Museo archeologico regionale, anche qui, schierati in modo da formare un semicerchio, urla e slogan. Ma anche cori contro il virologo Roberto Burioni, che spesso ha criticato apertamente i no vax.
Poi una dedica e un minuto di silenzio per Giuseppe De Donno, ex primario di pneumologia di Mantova morto suicida il 27 luglio; era stato il primo a tentare di curare il Covid con trasfusioni di “plasma iperimmune”. Per il medico, anche un cartellone in bella vista che ha guidato il corteo: «Giuseppe De Donno, povera Italia che uccidi i tuoi eroi», la scritta con vernice blu.
Dopo lo stop in piazza Roncas, comunque, il corteo si è rimesso in marcia e, dopo aver percorso via Croce di Città, ha raggiunto nuovamente piazza Chanoux. Nel salotto buono del capoluogo regionale, ancora slogan contro il certificato verde. Intorno alle 19.30, quindi, ancora una volta il saluto: «Aosta c’è, Aosta c’è».
I commenti
Ancora una volta poca la voglia di parlare con i giornalisti, soprattutto da parte dei promotori della manifestazione. «Continuiamo perché è giusto», si limitano a dire.
A quanto si apprende, infatti, l’intenzione di quello che ormai può essere definito un vero e proprio movimento “no Green pass” è riproporre settimanalmente la sfilata nelle vie del centro storico per gridare la propria contrarierà al lasciapassare vaccinale.
Tra chi accetta di spiegare le ragioni della manifestazione c’è Luca. Dice: «I vaccinati possono infettarsi e contagiare, quindi non capisco il senso di queste limitazioni». In linea la posizione espressa da Paola e Luciana: «Con queste scelte (il Green pass ndr) limitano la nostra libertà, non è giusto. Non è una questione di essere d’accordo o meno con il vaccino».
«Fanno i tamponi per tenere in piedi la falsa emergenza», grida intanto qualcuno dal corte.
Roberto, invece, si limita a dire: «Continueremo a scendere in piazza finché non ci ascolteranno» .
(f.d.)