Tumore al seno: 70 donne in trattamento all’ospedale Parini
Il mese di ottobre è dedicato alla prevenzione; la Lilt chiede un bollettino quotidiano di aggiornamento quotidiano come quello Covid. In fase di recupero i ritardi per lo screening causati dall'emergenza sanitaria.
Tumore al seno: 70 donne in trattamento all’ospedale Parini.
Sono circa 400 le donne seguite dal reparto di Oncologia dell’ospedale Parini; circa 70 sono in trattamento attivo.
Nel 2019, il reparto di Oncologia ha effettuato 126 visite Cas, Centro Accoglienza Sevizi dell’ambulatorio di Oncologia per il tumore al seno.
Nel 2020 le visite sono state 125; alla data di ieri, nel 2021, le visite sono state 125.
A questo numero si aggiunge una piccola quota di donne che si fanno curare fuori Valle o perchè giungono tardivamente alla diagnosi, con metastasi diffuse, per cui entrano da Pronto Soccorso e vengono ricoverate.
Sono i dati resi noti oggi alla dottoressa Marina Schena, direttrice della Strutture Complessa Oncologia ed Ematologia Oncologica, oggi, mercoledì 29 settembre in occasione della presentazione della campagna nazionale ‘Lilt for woman’.
Alla vigilia del mese rosa, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la sezione valdostana della Lega italiana per la lotta contro i tumori si unisce all’appello della Lilt nazionale chiedendo «che al pari del bollettino Covid, sia istituito un bollettino quotidiano dei tumori, per censire i casi di cancro riscontrati in Valle, i casi totali, il numero dei pazienti in cura, i guariti e i decessi per conoscere l’andamento della malattia e per poter incidere sui livelli di guaribilità con interventi tempestivi» – ha spiegato il presidente della Lilt VdA Salvatore Luberto –.
A partire da questa sera e per tutto il mese di ottobre, il castello di Aymavilles sarà illuminato di rosa, per accendere l’attenzione sulla prevenzione contro il cancro al seno, con un occhio di riguardo alle giovani donne. L’obiettivo della campagna di prevenzione è «arrivare prima alla diagnosi della malattie nelle donne più giovani, escluse dalla fascia di età dello screening pubblico» – ha precisato Luberto -.
Tra gli obiettivi, anche la promozione, con l’avallo del ministero della Salute, di incontri nelle ultime classi delle scuole superiori, per insegnare alle giovani donne come si effettua l’autopalpazione.
Gli screening
Secondo quanto riferito dall’assessore alla Sanità Roberto Barmasse, i ritardi accumulati nella campagna di screening contro il tumore della mammella a causa dell’emergenza sanitaria «sono in fase di recupero; stiamo smaltendo l’arretrato e il totale recupero dovrebbe avvenire in tempi lunghi, grazie all’impiego di un numero maggiore di radiologi specializzati in Radiologia senologica».
«Abbiamo riscontrato che il tumore alla mammella si presenta in donne sempre più giovani e con maggiore aggressività – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse.
Per questa ragione, insegnare alle giovani donne ad essere consapevoli del proprio corpo è il primo strumento di prevenzione, per poter cogliere ancora prima dello specialista gli eventuali primi segnali della malattia».
Nella foto in alto, l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse e il presidente della Lilt Valle d’Aosta Salvatore Luberto.
(c.t.)