Terziario: in Valle d’Aosta il settore ha retto, preoccupa il reclutamento del personale
Cresce la fiducia delle imprese valdostane del terziario, estate esaltante e alte le aspettative per la stagione invernale
Terziario: in Valle d’Aosta il settore ha retto, preoccupa il reclutamento del personale.
Cresce la fiducia delle imprese valdostane del terziario, estate esaltante e alte le aspettative per la stagione invernale.
«Nonostante la preoccupazione per l’impatto post Covid sulle nostre imprese, abbiamo dei dati tutto sommato rassicuranti, il settore ha retto bene, grazie anche agli interventi dell’amministrazione regionale e statale con i ristori che hanno tamponato le criticità maggiori. Abbiamo avuto una stagione estiva esaltante con un notevole afflusso di persone. L’aspetto più critico riguarda la reperibilità delle maestranze, perché nel momento della crisi molti hanno trovato una nuova occupazione in attività non a rischio chiusura, cosa che ha fatto perdere al settore grandi professionalità».
Riassume così il presidente Fipe Confcommercio Valle d’Aosta, Graziano Dominidiato, l’indagine dell’Osservatorio congiunturale Confcommercio sull’andamento delle imprese del terziario della Valle d’Aosta nel corso del 2021, realizzato da Format research e presentato questa mattina.
L’indagine ha preso in esame 430 imprese del commercio, turismo e servizi, sorteggiate a caso, precisa Pierluigi Ascani, presidente di Format research.
Fiducia
Tra aprile e settembre 2021 si è registrata una forte ripresa della fiducia delle imprese del terziario della Valle d’Aosta sull’andamento dell’economia italiana. Per il 41% delle imprese l’emergenza dell’epidemia è ormai alle spalle, mente il 59% resta più prudente.
Continua a salire anche la fiducia per l’andamento della propria impresa, per il 29% delle imprese la situazione è migliorata, per il 40% è stabile, per il 31% è peggiorata.
Congiuntura economica
Il Pil segna un +4,7%, i consumi sono in rialzo seppur non ancora ai livelli prepandemici, la preoccupazione è che i rincari non migliorino la propensione al consumo e alla spesa.
I ricavi delle imprese sono in ripresa, ma con un indicatore in leggero rallentamento per la fine dell’anno.
In generale, al mantenimento del livello dei ricavi delle imprese ha contribuito il Green pass. L’86% delle imprese valuta positivamente la sua introduzione e il 51% lo ritiene uno strumento utile a scongiurare nuove chiusure. L’81% dei soggetti intervistati, inoltre, è d’accordo sulla certificazione verde per tutti i lavoratori.
In evidenza il ritorno dell’inflazione dopo mesi di calo. Aumentano i prezzi applicati dai fornitori che sono in costante ascesa e peggioreranno ancora nei prossimi mesi.
Stabile la situazione occupazionale per il contenimento dei licenziamenti.
Fabbisogno finanziario
Il fabbisogno finanziario, ossigeno per le imprese, è in miglioramento anche se, spiega Ascani «oggettivamente ci sono dei problemi di liquidità che si fa sentire dopo l’azzeramento dei ricavi».
Il 40% delle imprese dice di essersi rivolta alle banche e per il 72% queste hanno concesso il credito. Preoccupa la durata dei finanziamenti.
Previsioni per la stagione invernale
Calcolando 100 gli arrivi nell’estate del 2017, l’estate 2020 segna un 65 e quella del 2021 un 76. Per quanto riguarda le presenze, nel 2020 67 e nel 2021 81.
Guardando all’inverno, su base 100 della stagione 2017/2018, si è scesi a 74 nel 2019/2020 per crollare a 5 nel 2020/2021. Le previsioni sugli arrivi di quest’anno sono a 88 punti, 90 sulle presenze, facendo segnare molte attese positive per l’inverno imminente.
Personale
L’indagine pone l’accento su un ulteriore elemento di attenzione per le imprese del turismo della Valle d’Aosta, ossia la difficoltà nella ricerca di personale.
Tra aprile e settembre 2021 circa un terzo degli operatori ha avviato azioni per la ricerca di nuovi lavoratori, il 49% segnala difficoltà nel trovarli. «Un problema epocale che il Covid sta lasciando in eredità» sottolinea Ascani.
La causa principale alla base delle difficoltà nel reclutamento delle maestranze è da ricercare nella scarsità di persone in possesso delle competenze e delle abilità ricercate (69%), nella retribuzione ritenuta insufficiente (31%) e nella concorrenza delle altre aziende nella stessa ricerca (23%).
Solo l’8% delle imprese ha trovato le figure che cercava, il 62% solo una parte mentre il 30% non ha potuto assumere cosa che ha un impatto del 61% sulla competitività delle aziende.
A questo proposito Leopoldo Gerbore, vice presidente Fipe, sottolinea come ci sia la necessità di ricreare le competenze del personale. «Quelli che le avevano, dopo anni di formazione, sono andati a fare un altro lavoro e rinunciano a tornare, adesso che si può ripartire, per la qualità di vita. Preferiscono lavorare su turni, avere il fine settimana a casa e maggior tempo da dedicare alla famiglia e ai propri interessi».
Opportunità post-crisi
Dall’indagine di Format research emerge inoltre come una quota consistente di imprese del terziario della Valle d’Aosta si sia mostrata in grado di intercettare i nuovi comportamenti dei consumatori attivando misure come e-commerce di prossimità, rete di Whatsapp e consegne a domicilio, attività che prima del Covid erano del 13% e oggi sono salite al 33% con un aumento del 154%. Le imprese sono state costrette dal Covid a fare innovazione per difendere il proprio fatturato.
Conclusioni
In conclusione, secondo il presidente Dominidiato «c’è una grande voglia di ripartire dei nostri operatori che cominciano ad avere maggiore fiducia anche nei confronti di chi ci dà indicazioni e stabilisce le restrizioni. Eravamo pronti prima dell’estate, siamo pronti ora e e lo saremo nel prossimo futuro nell’attenerci alle disposizioni e continuare a lavorare».
L’indagine mostra però come il Covid sia stato il catalizzatore di situazioni che già stavano maturando, osserva Ascani, «il lavoro è profondamente cambiato e all’improvviso. L’incontro tra domanda e offerta è ancora più complesso ed è la sfida di adesso».
(erika david)