Pcp, sul no alla Tampon Tax «squallidi giochi di potere»
Per il tavolo di coordinamento del Progetto Civico Progressista è un fatto grave
Pcp, sul no alla Tampon Tax «squallidi giochi di potere». E’ quanto affermano le consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli all’indomani dell’affossamento della mozione presentata dal consigliere di Fp-Pd Andrea Padovani.
Presa di posizione
Prosegue la nota: «Il fatto che, come qualcuno aveva evidentemente calcolato, siano comparsi ben cinque franchi tiratori nella maggioranza, è un gioco di potere squallido. Come dichiarato, abbiamo votato a favore e ci dispiace che su un provvedimento di civiltà, firmato peraltro da tutti i capigruppo di maggioranza, si sia innescato un oscuro gioco finalizzato solo a delineare nuovi scenari attraverso vecchi e squallidi metodi».
«Se proprio non si è capaci di uscire allo scoperto sarebbe stato meglio scegliere un’altra strada per far emergere diversità e conflitti. Ancora una volta l’arroganza e la deriva maschilista di questa maggioranza hanno colpito e anche per questo motivo, oltre alla mancanza di volontà di dialogo e confronto che non hanno portato a nessuna verifica programmatica, siamo uscite da essa consapevoli di non poter lavorare in modo proficuo. Non basta certo un ‘tagliando’ per ridare gambe ed energia ad una maggioranza che si è persa per strada, scegliendo di non dare attuazione ad un reale cambiamento dei sistemi di governo».
Tavolo di coordinamento
Per il tavolo di coordinamento del Progetto Civico Progressista quanto avvenuto in Consiglio nella serata di giovedì 4 novembre «è la ‘prova provata’ che la richiesta di affrontare con serietà e metodo i problemi di coesione di questa compagine posti sei mesi fa dal Pcp non era un colpo di testa ma una lucida analisi».
Aggiunge: «Nessun compiacimento. Molta rabbia per l’esito di una battaglia sacrosanta sui diritti delle donne e, ancora una volta, per la mediocrità della politica valdostana. La bocciatura della mozione sulla “tampon tax” in Consiglio regionale, ieri sera, è un fatto molto grave per due ordini di ragioni: la prima perché su un tema molto concreto come quello dei costi dei presidi igenico-sanitari per le donne, da anni si chiede una riduzione dell’Iva affermando così che non si tratta di un lusso o di un optional. Una battaglia di civiltà».
«La seconda ragione è che cinque consiglieri di maggioranza hanno ‘usato’ questo tema, e il voto segreto chiesto dalla Lega (che ovviamente sapeva delle manovre in corso) per lanciare un messaggio alle forze politiche di maggioranza nella peggiore tradizione della politica valdostana. E lo hanno fatto proprio su un tema legato agli interessi del mondo femminile».
(re.aostanews.it)