Fim Cisl VdA: economia green e coscienza ambientale per creare lavoro
Il convegno "L'azione sindacale per una giusta transizione» ha analizzato il futuro prossimo che toccherà la nostra regione nell'ottica del passaggio all'economia green
L’economia green e la coscienza ambientale devono diventare un punto di forza per creare lavoro. Questa la parola d’ordine uscita dal convegno «L’azione sindacale per una giusta transizione», promosso da Fim Cisl Valle d’Aosta e andato in scena mercoledì nei locali della Cogne Acciai Speciali.
Qui Cogne Acciai Speciali
Il consenso sul tema è unanime, come spiega il diretto generale della Cogne Acciai Speciali, Monica Pirovano.
«Vogliamo continuare nella nostra campagna di utilizzo delle fonti rinnovabili fino a diventare completamente dipendenti da queste» ha evidenziato Pirovano, che nelle prospettive ha inserito anche l’utilizzo dell’energia termica prodotta per l’utilizzo collettivo e la diminuzione del consumo di materie prime.
Qui Cva
Anche la CVA conferma una vocazione green per bocca del suo direttore generale, Enrico De Girolamo che fa presente come la società valdostana abbia per mission quella di non inquinare.
«Ma non solo – esclama De Girolamo -. Attraverso la nostra produzione siamo riusciti a evitare di immettere in atmosfera un milione di tonnellate di CO2».
Per la Compagnia valdostana delle Acque il green non è solo un obiettivo, ma una ragione stessa di esistenza, che la porta a cercare altri mercati produttivi fuori dalla Valle d’Aosta.
La Regione
L’Assessore regionale alle attività produttive Luigi Bertschy ha evidenziato come queste «nuove opportunità ci permettono di costruire nuove professionalità» e di costruire un sistema di formazione che tenga conto delle «nuove potenzialità del mercato del lavoro».
Secondo l’assessore «queste nuove forme di attenzione possono proiettare la società valdostana fuori dal XX secolo per aiutarla a costruire un futuro in cui le infrastrutture non saranno più solo fisiche, ma anche elettroniche».
Qui Cisl
E Jean Dondeynaz, segretario generale della Cisl VdA, mette in evidenza come queste transizioni non sono dei problemi da risolvere, dal punto di vista sindacale, ma delle opportunità di crescita da cogliere.
«Oltretutto, questo può offrire alla Valle d’Aosta e ai suoi centri più isolati un sistema di lavoro economicamente sostenibile, ma anche umanamente favorevole – conclude -. Avere infrastrutture efficienti può attirare flussi di lavoratori in cerca di un ambiente di lavoro gradevole e vivibile e potrebbe ripopolare i comuni di montagna».
(bruno fracasso)