No Green pass in piazza Deffeyes: «Covid? un’influenza che si può curare»
Una parte dei manifestanti, oggi, sotto palazzo regionale
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 01/12/2021

No Green pass in piazza Deffeyes: «Covid? un’influenza che si può curare»

Sit in di una quarantina di persone sotto palazzo regionale contro il nuovo decreto e contro l'obbligo vaccinale dal 15 dicembre esteso a insegnanti e Forze dell'Ordine.

No Green pass in piazza Deffeyes: «Covid? un’influenza che si può curare».

Una quarantina di persone, da questa mattina, mercoledì 1º dicembre, anima il sit in sotto palazzo regionale, dove è convocata la seduta ordinaria del Consiglio regionale.

Un sit in silenzioso, con numerosi cartelli esibiti da persone di tutte le età che esprimono contrarietà al green pass e al nuovo decreto che da lunedì prossimo prevede l’entrata in vigore del green pass rafforzato e all’obbligo vaccinale per insegnanti e Forze dell’Ordine.

Silvia, la giovane intervenuta oggi in place Deffeyes

Sit in silenzioso che oggi ha però previsto un’eccezione, con l’intervento della giovane Silvia che si è interrogata sul perchè apparteniamo all’Unione Europea se poi «norme e decreti dello Stato violano i diritti fondamentali della Costituzione e violano il regolamento europeo».

«Oggi ci interroghiamo sul ruolo del Parlamento – ha commentato la giovane attivista -.
Questo Parlamento non conta più niente, non ha diritto di voto.
Il Governo fa decreti legge e domani, i decreti sono validi. Quale nome vogliamo dare a questo Governo che usa l’autorità contro i propri cittadini?»

Inevitabile il riferimento all’estensione dell’obbligo vaccinale (dal 15 dicembre, per insegnanti e Forze dell’Ordine).

«Dopo aver vessato sanitari e tolto loro il lavoro – ha continuato Silvia – il Governo opprimerà a breve gli insegnanti e le Forze dell’Ordine, obbligandoli a vaccinarsi, altrimenti perderanno il lavoro.

Sì perchè una sospensione equivale a perdere il lavoro e lo stipendio, cominciamo a dare il corretto significato alle parole».

Sospensione dal lavoro attuata in nome di che cosa? – si è chiesta la giovane.

«In nome di un’influenza perchè il Covid è un’influenza, non voglio sminuire la gravità – ha detto – che può essere curata.
Uso forse un termine scioccante per il nostro Governo, il Covid può essere curato. Ci sono cure domiciliari, se preso per tempo e non come diceva il nostro Governo ‘con Tachipirina e vigile attesa per 10 giorni’».

L’intervento si è concluso con l’ascolto de ‘Il mio canto libero’ di Lucio Battisti; «che abbiamo cantato in 60 mila, in piazza a Firenze, completamente ignorati.
Vi invito ad ascoltare le parole ‘in un mondo che, non ci vuole più…’ mi chiedo se non siamo noi a volere questo mondo pieno di violenza e di arroganza dei potenti».

Nella foto in alto, un gruppetto di persone oggi in place Deffeyes dove i manifestanti erano una quarantina.

(cinzia timpano)