Geenna: la Procura ricorre contro l’assoluzione di Marco Sorbara
Sia il procuratore generale Avenati Bassi che i legali dei condannati (Carcea, Giachino, Prettico e Raso) hanno presentato ricorso
«Questo è un accanimento processuale». Lo ha detto a Gazzetta Matin, che oggi (lunedì 13) ha pubblicato la notizia, l’avvocato Sandro Sorbara, dopo che la Procura generale della Corte d’appello di Torino ha deciso di ricorrere contro l’assoluzione di Marco Sorbara.
Oltre al sostituto procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi, hanno presentato ricorso anche i legali di Monica Carcea, Antonio Raso, Alessandro Giachino e Nicola Prettico; tutti condannati in secondo grado.
Toccherà quindi alla Corte di Cassazione pronunciarsi sull’inchiesta Geenna – sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Valle d’Aosta – per i cinque imputati che non avevano scelto riti alternativi.
Marco Sorbara – ex politico accusato di concorso esterno – dopo una pesante condanna in primo grado era stato assolto con formula piena dalla Corte d’appello. Per gli altri quattro imputati, invece, era arrivata una seconda condanna: 10 anni per Raso, 8 per Giachino e Prettico e 7 per Carcea. Mentre quest’ultima era alla sbarra con l’accusa di concorso esterno, gli altri erano imputati per associazione mafiosa.
I ricorsi in Cassazione
Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi i legali di Raso (Pasquale Siciliano e Ascanio Donadio), Giachino (Claudio Soro e Francesca Peyron), Prettico (Guido Contestabile) e Carcea (Soro e Peyron) hanno deciso di ricorrere in Cassazione contro le condanne.
Ma anche il sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Torino Avenati Bassi ha presentato ricorso avverso la sentenza con cui il 19 luglio scorso i giudici di secondo grado avevano assolto «perché il fatto non sussiste» Sorbara. Non solo: la Procura ha anche deciso di impugnare la parte della sentenza con cui era stato assolto Raso (condannato comunque per associazione mafiosa, ma come “partecipe” e non come “promotore”) dall’accusa di scambio elettorale politico a favore proprio di Sorbara.
Definitiva invece l’assoluzione del ristoratore aostano per l’ipotesi di tentato scambio elettorale politico-mafioso a favore dell’ex sindaco di Aosta, Fulvio Centoz (che in ogni caso aveva rifiutato, rimanendo fuori dalle indagini).
L’avvocato Sorbara: accanimento processuale
«Dinnanzi a una sentenza motivata in modo dettagliato e a un’assoluzione granitica e conforme alla legge, ritenevo giusta una rinuncia al ricorso – commenta l’avvocato Sandro Sorbara -. Non vi sono assolutamente elementi di legittimità per ricorrere in Cassazione, come già fin dall’inizio non vi erano elementi di merito nei confronti di mio fratello. Ritengo che sia un accanimento processuale nei confronti di una persona innocente che è stata devastata e massacrata da un procedimento fondato sul nulla».
(Federico Donato)